Elisabetta Piccolotti, AVS
: "Mi fa male pubblicare immagini così dolorose. Di solito non lo faccio. Penso che non dovremmo avere bisogno della spettacolarizzazione del dolore degli altri per riuscire a comprenderlo. Dovrebbero bastarci le parole. Dovrebbero bastare parole come fame, morte, cadaveri, guerra, mutilazioni, bombe, stupro, ostaggi, deportazione e occupazione a farci provare quel sentimento profondo di ingiustizia e di pietà da cui nasce il bisogno di agire, di fare qualcosa in prima persona per la pace, la fine delle atrocità e la rimozione delle ingiustizie.Quando molti anni fa non potevamo ancora vedere l’orrore della guerra, perché non c’erano gli smartphone a raccontarcelo, bastavano i racconti dei giornalisti e al massimo l’immagine della striscia luminosa dei missili in cielo in tv, a farci riempire le piazze con milioni di persone. Oggi il mondo sembra assuefatto all’orrore. Lo ha normalizzato coprendolo di indifferenza. In tanti si girano dall’altra parte sentendosi persino assolti.È il caso del governo del nostro paese.Ci sono 600.000 bambini nei campi profughi di Gaza che stanno morendo. Netanyahu li sta uccidendo negandogli cibo e farmaci e sta pianificando di occupare per sempre la loro terra.Possibile che Giorgia Meloni non senta nemmeno il bisogno di tuonare affinché sia permesso agli aiuti di entrare? Possibile che non abbia nemmeno il coraggio delle parole, dopo aver per troppo tempo deciso di non usare le sanzioni, la diplomazia e la politica?Il silenzio ha un nome, si chiama complicità. E noi non possiamo accettarla".

Giorgia Meloni, FdI: "Continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità. Siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti. Credo che i Paesi arabi siano la chiave di volta nella soluzione permanente del conflitto. C'è un piano di ricostruzione, che questi Paesi hanno portato avanti a Gaza, dal mio punto di vista credibile, anche per tracciare un quadro regionale di pace e sicurezza: quadro che, chiaramente, lo ribadisco, a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati".

Vedete un po' come è strano il mondo. Il primo commento di ciò che sta accadendo a Gaza è di una parlamentare di sinistra, Elisabetta Piccolotti. Una parlamentare che non fa propaganda politica pretendendo di rappresentare la parola di dio e neppure i principi di una madre cristiana. Eppure, la deputata Piccolotti denuncia i crimini commessi dallo Stato canaglia di Israele, dal suo premier, dal suo esercito contro due milioni di civili, di cui un terzo minori... 600mila bambini

Invece la premier Meloni, una che un giorno sì e l'altro pure fa propaganda politica dicendo di essere una madre cristiana, dei crimini commessi dallo Stato canaglia di Israele non dice niente. Non solo non li condanna, ma fa pure finta che non vengano commessi. È la stessa "donnina" - non solo di dimensioni fisiche, ma di spessore etico e morale - che nei comizi riesce persino a deformare l'espressione del volto per urlare di essere una madre cristiana!

Una madre cristiana, però, che "se ne frega" - espressione cara alla sua cultura politica di provenienza - se lo Stato ebraico sta commettendo un genocidio. Complimenti... soprattutto per lo stomaco che si ritrova. Altri che facessero altrettanto non solo non riuscirebbero a mangiare, ma neppure a deglutire.

Ma c'è un motivo che spiega perché Meloni fa finta di non vedere ciò che sta accadendo a Gaza. È molto semplice... la "grande premier" Meloni è solo la servetta di Trump, pronta a baciargli la pantofola... non altre parti del corpo. Ce lo ricorda un altro parlamentare, senatore... Peppe De Cristofaro, AVS: "Signora Presidente ... non ha potuto smentire dati di fatto né sulle spese militari, né sull'acquisto del gas liquido. Se la cava dicendo che non è subalterna al presidente Trump, ma io penso esattamente l'opposto di quello che dice lei: penso che il suo Governo sia profondamente subalterno al presidente Trump e questo si vede anche in queste ore, perché lei è, purtroppo, uno dei pochissimi - se non l'unico - Presidente del Consiglio europeo che non ha detto, come Trump, mezza parola su quello che sta succedendo a Gaza. Nemmeno mezza parola, ed è l'unico Presidente del Consiglio. Perché? Un po' perché, evidentemente, lei condivide la politica dello Stato di Israele, un po' perché è talmente subalterna al Presidente degli Stati Uniti, che come sappiamo ha dei progetti molto conosciuti per Gaza, che non può evidentemente proferire verbo, ma è l'unica in Europa che non ha avuto la dignità di mettere in campo una proposta politica.Penso, peraltro, che il Governo debba tornare il prima possibile in quest'Aula per discutere in maniera specifica su Gaza e per dirci con chiarezza se è d'accordo o meno con il piano di deportazione di Netanyahu. Ce lo deve dire con chiarezza. In ogni caso, Presidente, penso anche che questa subalternità si veda in maniera molto evidente non semplicemente su questa cosa specifica che ho detto sulla Palestina. In questo nostro Paese, che è il Paese dei bassi salari, il Paese dal quale i giovani se ne vanno via, il Paese con il lavoro povero, con il lavoro precario, con le liste d'attesa infinite, voi cosa fate? Buttate dalla finestra alcune decine di miliardi per ingrassare la lobby americana delle armi. Me la può raccontare come vuole, ma non parli di una scelta patriottica. È lei, Presidente, mi scusi, che confonde l'interesse nazionale con l'interesse della sua parte politica, ma la vostra è l'internazionale che fate con Trump, con Orbàn, con Netanyahu e con gli altri. Non c'entra nulla con l'interesse nazionale.