Nonostante l'ennesima bufera che ha investito il Pentagono, il presidente Donald Trump ha ribadito lunedì il suo pieno sostegno al segretario alla Difesa Pete Hegseth. Al centro della polemica, l'utilizzo da parte di Hegseth dell'app di messaggistica Signal per condividere contenuti sensibili su un attacco militare contro gli Houthi in Yemen, avvenuto lo scorso marzo.
Secondo quanto riportato da Reuters, questa è la seconda volta che Hegseth è ricorso a Signal per trasmettere informazioni riservate. La chat in questione includeva circa una dozzina di persone, tra cui sua moglie Jennifer, suo fratello – funzionario del Dipartimento della Sicurezza Interna – e il suo avvocato personale. Non esattamente un consiglio di guerra.
Trump, però, minimizza: "Pete sta facendo un ottimo lavoro. Tutti sono contenti di lui. Chiedete agli Houthi". Il presidente ha poi sottolineato l'intensificarsi delle operazioni militari contro le milizie filo-iraniane, come a voler spostare l'attenzione dai rischi interni alla potenza muscolare americana.
La notizia arriva in un momento già turbolento per il Dipartimento della Difesa, dopo che una serie di funzionari è stata estromessa nell'ambito di un'indagine interna sulle fughe di notizie. Dan Caldwell, consigliere chiave di Hegseth e nominato direttamente in una delle chat Signal, è stato scortato fuori dal Pentagono pochi giorni fa. Poco dopo, altri due collaboratori di primo piano, Darin Selnick e Colin Carroll, sono stati sospesi e successivamente licenziati.
Il Pentagono ha annunciato l'apertura di un'indagine formale sull'uso da parte di Hegseth di sistemi di comunicazione non sicuri. Un funzionario ha riferito che a Hegseth era già stato sconsigliato di utilizzare Signal in passato.
Nonostante la gravità delle accuse, i vertici del Partito Repubblicano – in maggioranza sia alla Camera che al Senato – non hanno espresso pubblicamente alcuna critica. Nessuno ha chiesto le dimissioni del segretario alla Difesa. Al contrario, nove senatori democratici hanno dichiarato che la reiterazione dell'uso improprio di Signal rende Hegseth "inadatto a ricoprire l'incarico".
Il diretto interessato, parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, ha respinto ogni accusa e attaccato duramente i media e gli ex collaboratori: "Ho parlato con il presidente e continueremo a combattere sulla stessa lunghezza d'onda fino in fondo".
La nomina di Hegseth a segretario alla Difesa è stata fin dall'inizio molto discussa. Ex conduttore di Fox News e volto familiare della destra americana, ha ottenuto il posto a fatica, tra forti opposizioni anche all'interno del suo stesso partito. Ma il suo profilo combacia perfettamente con le priorità trumpiane: militarizzazione del confine con il Messico, attacchi alle politiche di inclusione e un richiamo costante all'ordine e alla forza.
Ma ora, con un'indagine ufficiale in corso, dimissioni a catena e accuse di negligenza nella gestione di informazioni riservate, la posizione di Hegseth appare sempre più traballante. E se il sostegno di Trump per il momento lo tiene a galla, sarà il resoconto delle indagini in corso a decidere se potrà continuare o meno ad occupare uno dei ruoli più delicati dell'apparato di governo degli Stati Uniti.