Il gup di Cremona Letizia Platè nella motivazione della sentenza nei confronti di don Mauro Inzoli, ex leader di Comunione e liberazione e soprannominato il «prete in Mercedes», parroco della Chiesa della Santissima Trinità di Crema, condannato a 4 anni e 9 mesi per violenza sessuale scrive tra l' altro:

«Il contesto evidenzia come l’imputato abbia negli anni approfittato con spregiudicatezza della propria posizione di forza e prestigio per ottenere soddisfazione sessuale, tradendo al fiducia in lui riposta dai giovani nei momenti di confidenza delle proprie problematiche personali ed anche nel corso del sacramento della Confessione.

- E continua... -

L’utilizzo strumentale da parte dell’imputato della propria posizione di guida religiosa per i giovani si evince anche dal fatto che in taluni casi diede alle sue vittime spiegazione di ciò che aveva fatto citando alcuni passi biblici o narrando episodi della tradizione ebraica. Gli strascichi psicologici sono stati pesanti.

Da alcune testimonianze si evidenzia l’esistenza di un danno morale di ampia portata, ma il quadro che emerge mostra l’esistenza di condotte analoghe nei confronti di una pluralità indiscriminata di soggetti.»