Un rapporto della Corte dei Conti evidenzia che ben 13, tra regioni e province autonome, su 21 hanno presentato un saldo negativo per quanto riguarda la mobilità sanitaria tra il 2012 e il 2021, con una cifra di 14 miliardi di euro versati dalle Regioni del Centro Sud a quelle del Centro Nord per il pagamento delle cure prestate ai propri cittadini.
Le Regioni del Centro Nord, come la Lombardia, l'Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto, hanno registrato un saldo positivo, mentre quelle del Centro Sud, come la Campania, la Calabria, il Lazio, la Sicilia e la Puglia, hanno registrato un saldo negativo.
La Corte dei Conti attribuisce questo fenomeno alla "maggiore qualità e quantità dei servizi sanitari erogati" nelle Regioni del Nord e ad altri fattori come l'andamento dell'economia e la presenza di centri universitari di eccellenza.
Queste le cifre.
A guidare la classifica delle Regioni in attivo la Lombardia, che negli ultimi 10 anni ha registrato un saldo positivo per 6,176 mld di euro. Seguono l'Emilia Romagna con 3,347 mld e la Toscana (1,336 mld). Al quarto posto il Veneto (1,138 mld) seguito da Molise (271 mln), Friuli Venezia Giulia (148 mln), Umbria (58 mln) e Pa di Bolzano (45 mln).
In testa alle regioni in passivo troviamo la Campania (-2,939 mld), seguita da Calabria (-2,707 mld) e Lazio (-2,195 mld). Al quarto posto la Sicilia (-1,996 mld) e al quinto la Puglia (-1,842 mld). Seguono poi Abruzzo (-823 mln), Sardegna (-742 mln), Liguria (-488 mln), Marche (-392 mln), Basilicata (-351 mln), Piemonte (-329 mln), Pa di Trento (-97 mln) e Valle d'Aosta (-75 mln). A parte i casi di Piemonte, Liguria, Pa Trento e Valle d'Aosta, il grosso delle cifre riguarda quindi le Regioni del Centro Sud.