"La cooperazione delle autorità nazionali con la Corte penale internazionale è una responsabilità significativa in vista dell'obiettivo comune di prevenire l'impunità per i crimini internazionali. Le corti nazionali e la CPI condividono le prospettive di solidarietà, pragmatismo ed efficacia che sono inerenti al funzionamento dello Statuto di Roma e incoraggiano ad andare avanti verso la certezza giuridica sulla riduzione dell'impunità"."Ci sono forze in questo mondo che si oppongono ancora alla responsabilità, che sembrano preferire la violenza e il conflitto alla responsabilità e alla pace, quando la prima serve i propri interessi. Questi tentativi di indebolire la Corte mostrano solo quanto il nostro lavoro rimanga necessario e rilevante, mentre sanzioni e minacce non fanno che rafforzare la nostra determinazione a svolgere processi equi nelle aule di questo edificio e ad avere un impatto positivo sulle vite delle comunità colpite in nome delle quali agiamo. ... Con e attraverso i nostri membri, l'ICCBA sta raggiungendo associazioni forensi, università e ONG in ogni angolo del mondo per continuare a raccogliere sostegno per la Corte e il suo lavoro".
Questo è quanto oggi hanno affermato, rispettivamente, il presidente della Corte suprema dei Paesi Bassi, il giudice Dineke de Groot, e il Presidente dell'International Criminal Court Bar Association (ICCBA), Philippe Larochelle, nell'udienza solenne per l'apertura dell'anno giudiziario 2025 della Corte penale internazionale.
Parole, quelle sopra riportate, che dovrebbero essere lette attentamente dai ministri del governo Meloni, in particolare da Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Antonio Tajani, oltre che dalla stessa premier Giorgia Meloni che, in base a quanto accaduto a seguito del caso Osama Elmasry Njeem, è evidente che non hanno la minima idea di cosa sia il diritto internazionale umanitario e il rispetto dei trattati internazionali sottoscritti da una nazione.
Sono gli stessi ministri che si offendono se li chiami (post) fascisti, e che poi agiscono in base al "me ne frego" che faceva da guida alle decisioni politiche che venivano prese nel ventennio.
Infatti, solo al "me ne frego" fascista il governo Meloni ha eluso il mandato di arresto emesso dalla CPI nei confronti di Osama Elmasry Njeem nonostante nella prigione di Mitiga, dal 15 febbraio 2015 in poi, personalmente o con l'assistenza di membri delle Forze di deterrenza speciali [SDF/RADA, note colloquialmente anche come RADA], si sia reso responsabile di
- crimini di guerra di oltraggi alla dignità personale ai sensi dell'articolo 8(2)(c)(ii) dello Statuto;
- del crimine di guerra di trattamento crudele ai sensi dell'articolo 8(2)(c)(i) dello Statuto;
- del crimine di guerra di tortura ai sensi dell'articolo 8(2)(c)(i) dello Statuto;
- dei crimini di guerra di stupro e violenza sessuale ai sensi dell'articolo 8(2)(e)(vi) dello Statuto;
- dei crimini contro l'umanità di reclusione ai sensi dell'articolo 7(1)(e) dello Statuto;
- del crimine contro l'umanità di tortura ai sensi dell'articolo 7(1)(f) dello Statuto;
- dei crimini contro l'umanità di stupro e violenza sessuale ai sensi dell'articolo 7(1)(g) dello Statuto;
- del crimine contro l'umanità di omicidio ai sensi dell'articolo 7(1)(a) dello Statuto;
- del crimine contro l'umanità di persecuzione ai sensi dell'articolo 7(1)(h) dello Statuto.
È lo stesso governo guidato dalla stessa premier che dichiarava di voler dar la caccia ai trafficanti di esseri umani per tutto il "globo terracqueo"... ma una volta che ne arresta uno... uno vero, lo lascia andare!