Tutti ai posti di combattimento. Tra l'altro squadra che vince davvero non si cambia. Stessa etichetta (SI.FI.Record), stessa produzione musicale (Valerio Ciccarelli è ancora alla consolle!!!), stessa voglia di stupire lanciando l'esca che stia per "cantare" qualcosa di diverso...

Simone Barotti è in studio per il nuovo singolo. Ormai è ufficiale. Ma chi si aspetterebbe mai da lui la replica di qualcosa di già ascoltato? Siamo seri. Nessuno! Così dopo ballad strappa lacrime, sambe rock, reaggeton, impensabili rivisatazioni jazz di brani dance e sperimentazioni elettropop è arrivato il momento del Tango.

Già, perche "Amore Tossico", il singolo nuovo che uscirà per farci ballare tutta l'estate, si preannuncia come un tango. Si, avete capito bene. Certo non ci immaginiamo quello tipico delle balere. Probabilmente strizzerà l'occhio al rock o a qualcosa di simile ma sarà pur sempre l'ennesimo tentativo di allargare la macchia d'olio, rovesciata ormai dieci anni fa, che va a lambire tutto ciò che sia musicalmente fattibile. Certo, i risultati non sono sempre da standing ovation.

Se alcuni brani restano davvero delle piccole perle di poesia (penso a "Le Rose", "A Cuore Spento", "Quando Spegni La Luce"...) altri paiono realmente dei tentativi maldestri di cimentarsi in qualcosa non completamente a fuoco. Mi viene in mente "Amami da Ora", pompata alla grande (tra l'altro con dei ottimi risultati anche in termini di streaming) o la sopravvalutata "Nel Disordine che c'è". Due brani che mi hanno sempre perplesso nonostante il ritorno di pubblico che hanno avuto.

Sarà forse che la mia condizione di boomer mi lascia legato al bel canto, al sentire la voce (che nel caso di Simone c'è ed è anche molto bella) piuttosto che all'assecondare mode o desideri anticipati di estate e locali danzanti. Questione di gusti.

Ma certo non si puo' fare considerazioni su qualcosa che di fatto non abbiamo ancora ascoltato. E "Amore Tossico" è ancora top secret! Non ci resta che affidarci al talento di un ragazzo che ne ha da vendere ma che forse il carattere, la sfuggenza, la consapevolezza di "saper fare" e qualche "no" di troppo, non hanno aiutato ad emergere come avrebbe potuto in questo strampalato mondo dello SHOW BUISNESS.

Siamo pronti anche noi ad ascoltare. Intanto scaldiamo i motori.