Ruini è diventato il punto di riferimento dell’opposizione ecclesiale-politica italiana a Papa Francesco.

Ruini, "che a buon diritto, fu definito doctor sottilis fa finta di essere ossequioso verso Papa (“Il mio Papa”), si genuflette anche di fronte all’autorità papale, ma la svuota con una staffilata che vende, da clericale dannato, come un innocuo consiglio: “Spero che il Papa non approvi i viri probati” (cioè i preti sposati a determinate condizioni).

Con questa intervista pensata e calcolata anche nelle virgole, il cardinale che sussurra a Salvini è uscito dal suo antro romano e si propone come convergenza di tutti i rivoli che per ora vanno per conto proprio contro il Vescovo di Roma, Papa Francesco. Ruini non è un cardinale qualsiasi, ma è il già presidente della Cei che ha impedito alla Chiesa italiana di realizzare il Concilio Vaticano II, sequestrato e messo in prigione. Oggi ne paghiamo le conseguenze" (Farinella da Il Fatto Quotidiano).

"L’intervento del cardinale Ruini sulla necessità che la Chiesa apra un dialogo con Matteo Salvini è il primo attacco in grande stile alla visione politica dipapa Francesco rispetto al sovranismo illiberale e clericale.

Ruini non è un cardinale qualsiasi in pensione. E’ stato il potente presidente dell’episcopato italiano per quasi un ventennio sotto Giovanni Paolo IIBenedetto XVI. Lo storico cattolico Pietro Scoppola sosteneva che la sua vera missione era di fare il “segretario di partito”. Lui stesso non ha mai negato il suo gusto per la politica. Ruini ancora oggi ispira rispetto e “parla alla pancia” di una parte dell’episcopato, commenta un dirigente vaticano.

Non è dunque da sottovalutare in alcun modo la sua decisione di scendere così pesantemente in campo contro le “linee guida” ideali di papa Bergoglio a proposito del sovranismo, che aizza la xenofobia e manipola i simboli religiosi. Per il codice tradizionale di comportamento delle gerarchie ecclesiastiche il suo posizionarsi contro la linea del Papa – incarnata in Italia nella Cei dal cardinale Bassetti, attuale presidente dell’episcopato – è impensabile.

In questo clima Ruini lancia un altro tosto avvertimento a Francesco: “Spero e prego che il Papa non confermi” le richieste dei vescovi amazzonici di istituire preti sposati, scegliendoli dai diaconi permanenti. “E’ una scelta sbagliata”. Da oggi l’opposizione ecclesiale-politica italiana al pontefice ha il suo punto di riferimento" (Marco Politi in Il Fatto Quotidiano).