Rammarico e delusione. Probabile che questi siano stati i sentimenti da parte della Lega e di Salvini nell'apprendere l'assoluzione in primo grado, con formula piena, di Virginia Raggi dall'accusa di falso nel processo che la vedeva protagonista nella nomina di Renato Marra a capo delle gestione delle risorse del Comune di Roma legate al Turismo.

L'assoluzione, arrivata nel primo pomeriggio di sabato deve essere stata una doccia fredda per le ambizioni leghiste sulla capitale. Il condor Bongiorno aveva iniziato a volare intorno al centro di Roma criticando la gestione del Comune da parte della Raggi e dalla morte di una minorenne nel quartiere San Lorenzo, la ministra leghista era arrivata anche a parlare delle immancabili buche.

La Lega si immaginava già le elezioni del Comune di Roma accorpate a quelle europee e la Bongiorno, nonostante le smentite, forse si stava già compiacendo di poter correre da sindaca... Tutto rimandato.


Ma la notizia è stata accolta sicuramente come un colpo alla bocca dello stomaco dalle opposizioni, Partito  Democratico in testa. Già erano a preparare manifesti, slogan e striscioni per annunciare l'addio della sindaca grillina e invece... niente!

Il giornale di partito, Democratica, cerca di mascherare rabbia e disperazione facendo finta che quello odierno non fosse per loro un appuntamento epocale, ricordando comunque il presunto fallimento della Raggi come amministratrice della Capitale:

"... di certo non si fa politica con le sentenza, non si strumentalizzano i giudici e i processi. Per questo fin da subito la giornata di oggi, seppur con tutta l'attenzione mediatica e giornalistica che le era dovuta, non è una giornata storica.

Non avevamo bisogno di sentenze, non ne abbiamo mai avuto necessità: il suo lavoro come amministratrice lo abbiamo avuto tutti i giorni davanti e lo hanno i cittadini romani che in questa città ci vivono con grandissimi difficoltà. Se c'è una cosa di cui la Raggi è sicuramente colpevole è di manifesta incapacità nel garantire ai propri concittadini un reale e positivo cambiamento."


Neanche il tempo di ascoltare il giudice leggere la sentenza, commuoversi, stringere mani, distribuire abbracci che Virginia Raggi aveva già postato su Facebook il suo dovuto compiacimento la sua assoluzione:

«Assolta. Con questa parola il Tribunale di Roma, che ringrazio e rispetto per il lavoro svolto, ha messo fine a due anni in cui sono stata mediaticamente e politicamente colpita con una violenza inaudita e con una ferocia ingiustificata. Due anni durante i quali, però, non ho mai smesso di lavorare A TESTA ALTA per i miei cittadini. Li ringrazio per il sostegno e l'affetto che mi hanno dimostrato.

Per i miei cittadini in questi due anni sono andata avanti. A testa alta. Ho fatto tutto con correttezza e trasparenza nell'interesse di Roma, perseguendo gli ideali di giustizia nei quali credo fermamente.

In questo momento ho mille pensieri ed idee che vorrei condividere. Umanamente è stata una prova durissima ma non ho mai mollato. Credo in quel che faccio; credo nel lavoro, nell'impegno costante, nel progetto che nel 2016 mi ha portato alla guida della città che amo follemente. Un progetto che finalmente può andare avanti con maggiore determinazione.

Vorrei liberarmi in un solo momento del fango che hanno prodotto per screditarmi, delle accuse ingiuriose, dei sorrisetti falsi che mi hanno rivolto, delle allusioni, delle volgarità, degli attacchi personali che hanno colpito anche la mia famiglia. Vorrei, soprattutto, che questo fosse un riscatto per tutti i romani, di qualsiasi appartenenza politica, perché il loro sindaco ce la sta mettendo tutta per far risorgere la nostra città.

Non provo rancore nei confronti di nessuno. Mi auguro che quanto accaduto a me possa divenire una occasione per riflettere: il dibattito politico non deve trasformarsi in odio. Adesso vorrei che i cittadini, tutti, collaborassero alla rinascita di Roma. Rimbocchiamoci le maniche: da domani si torna al lavoro. Ancora più forti.

ps Ringrazio i miei avvocati Pier Francesco Bruno, Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, i giudici e la procura per il lavoro svolto.»


Seppur in ritardo di qualche minuto è arrivato anche il commento di Luigi Di Maio. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, fino a ieri avaro di commenti di solidarietà nei confronti della Raggi a cui aveva anche ricordato che in caso di condanna sarebbe stata espulsa dal Movimento, oggi ha invece potuto scagliarsi liberamente contro i soliti nemici, dichiarando anche - rivolto alla Raggi - "di averti sempre difesa e di aver sempre creduto in te":

«Due anni di attacchi alla Sindaca più massacrata di Italia. La magistratura ha fatto il suo dovere e la ringrazio, ha solo seguito quello che andava fatto d'ufficio.
Il peggio in questa vicenda lo hanno dato invece la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti, ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi.

Pagine e pagine di fakenews, giornalisti di inchiesta diventati cani da riporto di mafia capitale, direttori di testata sull'orlo di una crisi di nervi, scrittori di libri contro “la casta” diventati inviati speciali del potere costituito.

La vera piaga di questo Paese è la stragrande maggioranza dei media corrotti intellettualmente e moralmente. Gli stessi che ci stanno facendo la guerra al Governo provando a farlo cadere con un metodo ben preciso: esaltare la Lega e massacrare il Movimento sempre e comunque.»
Presto faremo una legge sugli editori puri, per ora buon Malox a tutti!