Il disegno di legge in fase di approvazione alla Camera dei Comuni, che ha già ricevuto il primo sì mercoledì 4 settembre, dà tempo al primo ministro britannico fino al 19 ottobre per far approvare in Parlamento un accordo sulla Brexit, altrimenti Jonhson dovrà richiedere al Consiglio europeo una proroga al 31 gennaio 2020, in relazione alla data di uscita del Regno Unito dall'Ue.

Per aggirare le conseguenze politiche e pratiche di tale legge, che impedirebbero all'inquilino di Downing street di minacciare Europa e Parlamento britannico con lo spettro di una "hard" Brexit, Johnson ha tentato di portare la Gran Bretagna di nuovo al voto. Ma il primo tentaivo è andato a vuoto, nono essendo stato in grado d ottenere la maggioranza necessaria allo scopo che richiede il sì di due terzi del Parlamento.

Il voto è andato male? Boris non si scoraggia e lunedì ripresenterà nuovamente il quesito all'Aula apervalutare se stavolta abbia cambviato idea.

Questa testardaggine è sembrata eccessiva, però, al fratello di Boris, Jo Jonhson, una specie di fotocopia rispetto all'originale, ma solo un po' più alto ed un po' più magro.

Jo Johnson, deputato Tory in rappresentanza di Orpington e segretario di Stato per gli affari economici nell'attuale governo, ha detto basta e si è così dimesso da ministro e pure da deputato, mettendo ancor più in imbarazzo il fratello Boris. Probabilmente le dimissioni da deputato sono da intendersi che non si ripresenterà alle prossime elezioni, evitando di lasciare immediatamente il Parlamento per non favorire lòe mosso politiche del fratello.

Jo Johnson, al tempo del referendum sulla Brexit, aveva sostenuto la campagna a favore del "Remain", al contrario di Boris connvinto promotore della Brexit e, tra l'altro, unico ad esserlo in famiglia, visto che la sorella Rachel aveva votato anche lei per il no all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue.

Il ministro all'Istruzione del governo ombra del Labour, Angela Rayner, ha ironicamente commentato quanto accaduto in questo modo: "Boris Johnson rappresenta una tale minaccia, che persino suo fratello non si fida di lui".