Mentre alcuni politici e pseudo intellettuali italiani parlano dei campi di sterminio nazisti oscillando tra revisionismo e negazionismo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha visitato il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, in occasione del 75.esimo anniversario della liberazione delle persone che vi erano detenute, avvenuta il 27 gennaio ad opera delle truppe sovietiche.

Ad Auschwitz-Birkenau furono oltre 1 milione le persone uccise in nome della follia nazista. La maggior parte di loro era ebrea.

La cancelliera ha dichiarato che la Germania avrà per sempre la responsabilità di ricordare i crimini di guerra commessi dai nazisti, responsabilità che è parte dell'identità nazionale tedesca.

Angela Merkel è stata accompagnata nella sua visita dal primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, da un sopravvissuto al campo di sterminio, Bogdan Stanislaw Bartnikowski, dal capo della comunità ebraica tedesca, Josef Schuster, e dal capo del Consiglio centrale dei sinti e dei rom tedeschi, Romani Rose.

La cancelliera ha tenuto il suo discorso nel sito di Birkenau.

"Ricordare i crimini - ha detto Angela Merkel - è una responsabilità che non finirà mai. Appartiene inseparabilmente al nostro Paese. Essere consapevoli di questa responsabilità fa parte della nostra identità nazionale, e comprenderlo ci rende una società illuminata e libera... una democrazia.

"Non ci sono parole per esprimere il nostro dolore e la nopstra vergogna", ha poi aggiunto.
"Chino la testa davanti alle vittime della Shoah".

La cancelliera non ha neppure dimenticato di riconoscere che in Germania sta di nuovo nascendo un sentimento antisemita e per combatterlo è necessario far conoscere ciò che accadeva nei capi di sterminio nazisti.

Angela Merkel, durante la visita, ha annunciato che gli stati federali tedeschi doneranno 60 milioni di euro alla Fondazione Auschwitz-Birkenau, che opera per preservare il campo come memoriale per le generazioni future.

Nel 2018, in Germania, sono stati 1.656 i reati a sfondo antisemita, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente, mentre anche le aggressioni agli ebrei sono aumentate, con 62 incidenti registrati rispetto ai 37 del 2017.

Lo scorso ottobre, una donna di 40 anni e un uomo di 20 anni sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco fuori da una sinagoga nell'est della Germania. L'assassino, un estremista di destra di 27 anni, ha ammesso che il suo gesto era stato motivato dall'antisemitismo.