L'invasione della Russia in Ucraina ha creato un brusco contraccolpo per il sistema bancario.

Ne hanno risentito in particolar modo gli istituti che sono particolarmente esposti in Russia. In Italia sono Unicredit ed Intesa Sanpaolo ad aver patito le ripercussioni più pesanti in termini di capitalizzazione di mercato.

Unicredit, esposta in Russia per 14 miliardi di euro, dai 15,93 euro per azione a febbraio, in poco tempo ha dimezzato il proprio valore, crollato fino a 7,75 euro, bruciando metà della sua capitalizzazione, circa 18 miliardi di euro.

Intesa Sanpaolo ha asset in Russia stimati intorno ad 1 miliardo di euro e 300 milioni quelli in Ucraina. Inoltre, ha investimenti nel gasdotto Blue Stream e nel 2017 ha finanziato per 5,2 miliardi di euro l’acquisto del 19,5% della società petrolifera russa Rosneft. Ha circa 5,57 miliardi di crediti in Russia, l’1,1% del totale. Per questi motivi, il titolo che a metà febbraio valeva 2,92 euro, a inizio settimana è sceso a 1,687.