L’oncologo Umberto Veronesi, morto l'8 novembre a 90 anni, non ha mai evitato le questioni più spinose della società, suscitando spesso il risentimento di chi, quelle questioni, non voleva che si risolvessero ma preferiva che spinose rimanessero.
Veronesi si è sempre professato agnostico. «Scienza e fede non possono andare insieme, perché la fede presuppone di credere ciecamente in qualcosa di rivelato nel passato, una specie di leggenda che ancora adesso persiste, senza criticarla, senza il diritto di mettere in dubbio i misteri e dogmi che vanno accettati o, meglio, subiti».
Favorevole ai matrimoni e alle adozioni gay: «Quello omosessuale è l’amore più puro – aveva dichiarato – al contrario di quello eterosessuale, strumentale alla riproduzione». E' facilmente immaginabile la quantità e il tipo di reazioni suscitate negli ambienti più retrivi come quelli, per esempio, del "femili dei"!
Veronesi era tra i più famosi vegetariani italiani (nessuno è perfetto)! A spingerlo verso l’eliminazione della carne, aveva raccontato in diverse interviste, sia «l’amore per gli animali» sia gli effetti benefici sulla salute e sull’ambiente di questa dieta. Questo non gli impediva di essere favorevole alle sperimentazioni sugli animali, che considerava necessarie.
Mancherà!