Nel tardo pomeriggio di lunedì, il premier Conte ha presieduto a Palazzo Chigi, nell'ambito dell'Agenda 2023, i tavoli di lavoro su Scuola Università, Ricerca e Innovazione digitale, Salute e Sicurezza e immigrazione.
In pratica, con i ministri competenti e con i rappresentanti delle varie forze che compongono la maggioranza, Conte ha provato a tracciare un programma dei prossimi impegni di governo.
Tra i temi di cui si è parlato, anche i "famigerati" decreti sicurezza, un provvedimento in due puntate per promuovere la propaganda leghista contro immigrazione e ong, sulla base del fascistissimo motto "ordine e disciplina".
La cosa più semplice e logica, in relazione a quelle due leggi, sarebbe quella di cancellarle, per il semplice fatto che oltre che essere incostituzionali hanno "oggettivamente" creato le condizioni per aumentare il numero di irregolari presenti in Italia, per non aver creato in precedenza un sistema funzionante per il loro rimpatrio nei Paesi d'origine. Oltretutto, in un periodo in cui si parla diffusamente di epidemia e pandemia, quei decreti hanno tra l'altro reso pure difficoltosa la possibilità per gli irregolari di rivolgersi alle strutture sanitarie in caso di malattia.
A supportare la propaganda di Salvini, al tempo, si prestarono gli sprovvedutissimi rappresentanti dei 5 Stelle che pensavano di acquisire meriti presso il loro elettorato contribuendo nel far dispetto ai migranti. Come è andata a finire lo sappiamo.
Adesso, nonostante la lezione del passato, il neo capo politico pro tempore dei 5 Stelle, Vito Crimi, ha pensato bene di difendere quegli scelleratissimi provvedimenti perché, ha dichiarato, "sono stati concepiti per rispondere ad un'esigenza reale, ovvero risolvere le evidenti criticità rimaste insolute dopo anni di mancati interventi. Con i decreti sicurezza abbiamo di fatto aiutato il Paese a compiere passi in avanti. Tornare indietro vanificherebbe i risultati positivi che abbiamo ottenuto. Se c'è qualcosa che può essere migliorato e perfezionato al fine di garantire la migliore sicurezza possibile ai cittadini, siamo pronti a fare la nostra parte. È necessario, tuttavia, lavorare in maniera approfondita, consapevole, razionale, guardando con concretezza al futuro. Temi tanto importanti come la tutela dell'ordine pubblico, la sicurezza dei cittadini e la gestione dei flussi migratori non possono essere affrontati con posizioni preconcette. Gli approcci ideologici, gli slogan da campagna elettorale, le prevaricazioni e il tifo da stadio lo lasciamo ad altri. A noi interessano i fatti e le azioni concrete".
Difficile commentare una dichiarazione simile, se non con il classico "ma ci è o ci fa?" Infatti, l'ordine pubblico è stato garantito arrestando o multando chi blocchi la circolazione stradale per far valere un diritto negato? Secondo i 5 Stelle parrebbe di sì... evidentemente gli italiani lo aspettavano da anni un provvedimento simile. Non solo.
Come anche un bambino dell'asilo potrebbe confermare, gli irregolari, migranti sprovvisti di documenti, in Italia non sono stati causati dall'immigrazione (lo stesso Salvini ha detto che questi sarebbero solo 90mila!), ma da coloro che giunti in Italia con un permesso di lavoro, poi il lavoro lo hanno perso e non lo hanno più ritrovato, finendo per non avere più la possibilità di rinnovare il loro permesso di soggiorno.
I decreti sicurezza, oltre ad interrompere il processo d'integrazione degli Sprar, hanno messo per strada nuovi irregolari che per campare diverranno manodopera per la criminalità organizzata... alla faccia della sicurezza di Crimi e di quella di Salvini.
Pertanto, per evitare ai 5 Stelle la figuraccia di aver licenziato due leggi sbagliate, il governo si inventerà le classiche capriole legislative per depotenziarne gli effetti negativi che comunque rimarranno. E così, al danno si aggiungerà pure la beffa.