Da Tarrega e Tarragona, la Catalogna marcia per la libertà e domani migliaia di persone confluite a Barcellona, insieme ai residenti, sfileranno per le strade della capitale catalana per "la marxa per la llibertat".

A scaldare gli animi durante le manifestazioni che si sono svolte nei giorni scorsi dopo la sentenza della Corte Suprema spagnola nei confronti degli indipendentisti catalani, sfociate in disordini e violenze, è il fatto che la Spagna non è ritenuta più uno Stato democratico, avendo condannato persone che non hanno fatto altro che consentire al popolo di votare.


In passato le manifestazioni indipendentiste erano sempre state pacifiche. Questa volta, a fronte di quanto accaduto nei giorni scorsi, diverse aziende hanno preso precauzioni per non trovarsi impreparate in caso di eventuali disordini.

Così, la Seat di Barcellona i cui impianti si trovano a Martorell, zona a nord ovest della città, già da quest'oggi sono chiusi e lo rimarranno anche per tutta la giornata di venerdì.

Anche una nave da Crociera della tedesca TUI con 2mila persone a bordo, che domani avrebbe dovuto sbarcare a Tarragona per poi effettuare delle escursioni programmate a Barcellona, ha annullato lo scalo e proseguirà per Ibizia.

E per paura che le proteste non si plachino La Liga (la Serie A spagnola), ha chiesto alla propria Federazione di spostare a Madrid il "classico" che in programma a Barcellona il prossimo 26 ottobre.

Una scelta forse opportuna, visto che la Spagna non sembra intenzionata ad assumere un atteggiamento più morbido, anzi sta nuovamente cercando, per la terza volta, di estradare Puigdemont, in esilio in Belgio. La procura di Bruxelles ha dichiarato mercoledì di aver ricevuto una nuova richiesta in tal senso. In ogni caso, saranno necessarie diverse settimane prima che sia presa una decisione in merito.