Torna cupo lo scenario attorno alla Turchia. Il presidente Erdogan ha elogiato apertamente quanto fatto da suo genero Berat Albayrak, da lui nominato alla guida della CBRT, mao poi rimosso lo scorso novembre sotto la spinta della finanza internazionale, e sostituito dal più competente Naci Agbal.
Quest'ultimo, ha cercato di ridare una credibilità finanziaria al Paese intervenuto con un maxi rialzo del tasso d'interesse, portandolo al 17%, per arginare la crescita dell’inflazione,salita intanto al 15%.
Negli ultimi giorni, Erdogan è tornato a difendere le politiche economiche del genero, che adesso vuole nominare ministro dell’Energia. Così, dopo un mese di guadagni quasi incessanti, la lira turca è tornata a scendere.
Nell’ultimo anno la Turchia, anche a causa del Covid, ha visto assottigliarsi le proprie riserve valutarie di ben 130 miliardi di dollari, mentre la lira ha perso più di un terzo del suo valore contro il dollaro Usa.
A novembre, sotto la pressione della finanza internazionale, Erdogan era stato costretto a rimuovere il genero e nominare Naci Agbal. In questo modo aveva dato una piccola ripulita all’immagine della sua gestione economica. Naci Agbal era intervenuto subito con un maxi rialzo dei tassi (675 punti base, portandoli al 17%), per arginare la crescita dell’inflazione (salita intanto al 15%) e risollevare la Lira.
Negli ultimi giorni però Erdogan è tornato a difendere le politiche economiche per ottenere dal partito il via libera alla sua candidatura a ministro. del partito per essere nominato ministro dell’Energia.
Risultato? Dopo un mese di guadagni quasi incessanti, la lira turca è tornata a scendere sbattendosi tra supporti e resistenze, mentre i rendimenti dei bond sono saliti ai massimi da almeno tre mesi.