"Per quanto riguarda la decisione degli steward, la accettiamo anche se non crediamo che sia quella giusta. I giudici sono loro e dobbiamo rispettarli. Però, in quanto primo fan della Ferrari, penso che sia il momento per la F1 di girare pagina e guardare avanti. Come abbiamo già detto, dovremmo lasciare i piloti liberi di combattere per il bene dello sport e della F1.

Dunque un bravo a Verstappen, che ha disputato una gara fantastica oggi proprio come Charles. Per noi ci saranno nuove opportunità in futuro."


Se il primo ad accettare la decisione di ieri presa dai giudici nel Gran Premio in Austria in merito al contatto ruota a ruota tra Verstappen (Red Bull) e Leclerc (Ferrari) è il team principal della scuderia di Maranello Mattia Binotto, come dimostrano le sue parole sopra riportate, allora non c'è nulla di cui poter recriminare.

Resta solo il fatto che non sembra convincere la linearità di giudizio dei giudici FIA in merito ai recenti episodi registrati negli ultimi gran premi.


In Canada Sebastian Vettel è finito sull'erba e poi penalizzato perché, mentre rientrava in pista cercando di riprendere il controllo della sua monoposto avrebbe, secondo l'interpretazione dei giudici, cercato di ostacolare la linea di marcia di Hamilton che seguiva da dietro.

In Francia, Ricciardo nel tentativo di superare Lando Norris è andato lungo nella chicane, finendo fuori pista con tutte e quattro le ruote, ma ha comunque cercato di mantenere la linea interna nella parte finale della curva, costringendo però Norris ad andare all'esterno, fuori dal tracciato. Anche in questo caso Ricciardo è stato penalizzato.


Però, per il direttore di corsa della FIA F1 Michael Masi, ogni incidente ha una storia a sé e non è possibile giudicarli assieme, perché sarebbe come confondere mele e pere.

Può darsi che Masi abbia ragione, ma quel che non sembra spiegarsi è la linearità nell'interpretazione dei fatti che, in alcuni casi appare rigida oltre la logica, in altri lasca oltre l'inimmaginabile.