E' ufficiale, sarà lei la candidata alle prossime elezioni per la presidenza degli Usa: tutta la convention democratica l'ha scelta, anche se con qualche contestazione.
Ha superato la soglia per la nomina con 2.383 preferenze in più del quorum, anche se si dovrà attendere la sua accettazione formale dell'incarico, prevista per il prossimo giovedì, prima di rendere definitiva la nomimation.
"Questi sono momenti per ogni piccola ragazza che sogna in grande" ha twittato l'ex first lady ed ex segretario di stato, dopo aver appreso la conta dei voti.
Dalla sua Hillary ha tutto il supporto di Obama e di sua moglie Michelle: "credo in lei" ha affermato il Presidente uscente, in risposta alle critiche che alcuni esponenti del partito in ogni caso hanno mosso nei confronti di Hillary, al grido di "tutto il mondo ci sta guardando".
Indubbiamente, al di là delle simpatie personali o meno e del condividere le sue scelte, compresa quella di non abbandonare il marito dopo il sexi scandalo che lo vide coinvolto (piegandosi di fatto ad una ragion di stato, e per i buonisti difendendo il suo matrimonio), Hillary è stata sicuramente un personaggio di rilievo nello scenario politico Usa ed internazionale dell'ultimo decennio.
Dopo l'apertura degli Usa ad una presidenza multietnica, nel tentativo di appianare i contrasti razziali ancora fortissimi nella federazione, ecco che le porte si spalancano alle quote rosa, di fatto coinvolgendo una gran fetta dell'elettorato se non altro per quanto una nomination al femminile scatena nell'immaginario collettivo.
Il sogno americano dunque si può realizzare (e per gli americani si realizza), indipendentemente dall'etnia e dal sesso.
Che dire? Speriamo che sia femmina....