La recente riforma del Codice della Strada in Italia ha suscitato preoccupazione e indignazione tra gli esperti di salute mentale. In una nota ufficiale, il Comitato Esecutivo della Società Italiana di Psichiatria (SIP), guidato dalla professoressa Liliana Dell'Osso, ha sottolineato l'urgenza di un chiarimento sul trattamento degli psicofarmaci nella nuova normativa. La proposta attuale rischia di equiparare antidepressivi, ipnoinducenti e ansiolitici a sostanze stupefacenti, una confusione che potrebbe compromettere la salute e i diritti di milioni di cittadini in cura per patologie psichiatriche.
Gli esperti della SIP ribadiscono un punto cruciale: gli psicofarmaci non possono essere assimilati alle droghe. Questi farmaci vengono prescritti da specialisti e utilizzati sotto stretto controllo medico, con dosaggi personalizzati per ottimizzare il rapporto tra efficacia e possibili effetti collaterali, come la sedazione. Equipararli a sostanze stupefacenti non solo è scientificamente scorretto, ma rischia di stigmatizzare ulteriormente chi affronta malattie mentali.
“Questo provvedimento di riforma del Codice della Strada rischia di generare pericolose confusioni per i milioni di italiani in trattamento psicofarmacologico”,
si legge nella nota della SIP. La società chiede dunque immediati chiarimenti per tutelare l'adesione alle terapie e prevenire nuove discriminazioni.
La SIP evidenzia come le evidenze cliniche confermino che una persona in trattamento con psicofarmaci, in condizioni di benessere e sotto controllo medico, sia in grado di guidare in sicurezza. È più pericoloso mettersi al volante dopo una notte insonne che dopo l'assunzione di un sonnifero prescritto e assunto a dosaggio adeguato.
Un paziente in trattamento con antidepressivi, stabilizzato e seguito da uno specialista, rappresenta una condizione di guida molto più sicura rispetto a una persona che vive una condizione di malattia mentale grave senza ricevere cure.
Emi Bondi, presidente uscente della SIP, ha espresso la necessità di un confronto diretto con il Ministero dei Trasporti per garantire che i cittadini che assumono psicofarmaci prescritti siano esentati dalle limitazioni previste dalla nuova normativa. “Chiediamo di far parte del tavolo tecnico per apportare modifiche utili a tutelare la salute dei milioni di cittadini italiani che ogni giorno assumono psicofarmaci per curarsi”.
La SIP lancia un appello per evitare una discriminazione aggiuntiva nei confronti di chi soffre di malattie mentali. Trattare le terapie psichiatriche come droghe rischia di disincentivare l'adesione alle cure, aggravando il disagio di persone che già affrontano sfide significative nella vita quotidiana.
La riforma del Codice della Strada necessita di una revisione approfondita per distinguere tra terapie farmacologiche essenziali e sostanze illecite. È indispensabile un approccio basato sulle evidenze scientifiche, che garantisca sicurezza sulle strade senza compromettere il diritto alla salute e all'inclusione sociale delle persone con malattie mentali.