L'assalto di mercoledì al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump non può non porre qualche riflessione di politica interna anche nei vari Paesi europei dove alcuni partiti di estrema destra hanno utilizzato quello che ormai sta per divenire l'ex presidente degli Stati Uniti come esempio di buona politica da riproporre anche nel nostro continente.

In Italia, non è un segreto, Salvini e Meloni hanno più volte manifestato la loro ammirazione per Donald Trump.


Il leader leghista, all'approssimarsi dell'appuntamento del 3 novembre scorso andava in giro con la mascherina pro Trump per dimostrare ai suoi sponsor del radicalismo clericale russo e di quello evangelico americano da che parte stesse.

Matteo Salvini, questo giovedì a proposito di quanto accaduto a Washington in Campidoglio, ha scritto:"Buongiorno Amici, come ho scritto ieri sera [forse si è dimenticato di postarlo anche su Facebook, ndr] la violenza non è mai la risposta o la soluzione ad alcun problema, a Washington, come a Pechino, a Istanbul o altrove. Noi siamo dalla parte della Libertà e della Democrazia, sempre. Per me l’Italia e gli Italiani vengono prima di tutto e di tutti, e ovviamente continueremo ad avere rapporti di lealtà, amicizia e collaborazione con gli Stati Uniti per sempre, a prescindere dai partiti o dai presidenti al governo".

Un commento "istituzionale" quello di Salvini, non c'è che dire. È però curioso come invece lo stesso leader leghista, il 5 luglio scorso, utilizzasse un tono ben diverso per commentare le violenze contro... una statua!

"La follia in America prosegue con cieca e immotivata violenza, altra statua di Cristoforo Colombo abbattuta ieri notte a Baltimora. Fa bene il presidente Donald J. Trump a condannare duramente questi episodi che avviliscono lo spirito americano: questo è nazismo di estrema sinistra".

Invece il nazismo vero, quello di estrema destra, per Salvini non sembra esistere!


Più o meno sulla stessa linea la sua alleata Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia, che ieri - a sprezzo del ridicolo - quasi si è complimentata con Trump per aver chiesto - dopo gli inviti di Pelosi, Schumer e Biden - il ritiro dal Campidoglio dei golpisti suoi sostenitori, quelli che lui stesso aveva invitato a recarsi al Congresso per protestare.

"Seguo con grande attenzione e apprensione quanto sta accadendo negli Stati Uniti, mi auguro che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump. In questi momenti - ha aggiunto la Meloni - serve grande prudenza e serietà. Mi auguro che la situazione negli USA possa tornare al più presto alla normalità".


Ma il culmine dell'ironia, se non del grottesco, lo raggiunge ancora una volta Matteo Renzi in una "edizione straordinaria" della sua enews: 

"... E oggi questa identità tra un Paese e un valore è messa in discussione dalle parole folli di un Presidente senza vergogna e dagli atti violenti di persone che sono state nutrite per anni dalla violenza verbale del populismo. La violenza verbale chiama la violenza fisica. L’odio in rete porta alle sommosse di piazza. Il mancato rispetto degli avversari porta all’aggressione. ...Voglio dire ai ragazzi: capite che quando uno difende le forme della democrazia, il rispetto della separazione dei poteri, l’attribuzione corretta delle deleghe, il rispetto delle liturgie democratiche non sta perdendo tempo. Sta facendo POLITICA contro il POPULISMO. ..."

A pronunciare queste enfatiche dichiarazioni è un populista che da giorni dice di voler far cadere il Governo di cui fa parte e che ha contribuito a creare, per farne un altro (visto che lui stesso ha dichiarato che in caso di crisi le elezioni non ci saranno) che, numeri alla mano, non potrebbe non essere sostenuto anche dai seguaci di Trump: Salvini e Meloni!


Infine, ad esser pignoli, si potrebbero anche citare le dichiarazioni del premier Conte nei confronti di Trump quando il suo Governo era di colore gialloverde... sembrava di leggere le lettere di Mascagni a Mussolini! 

Adesso, invece, Conte non vede l’ora di lavorare con Biden e la Harris...