"Questa mattina c'è stato un grave attacco a colpi di arma da fuoco a Gerusalemme. Una persona è morta e altre 3 sono state ferite. C'è stata una pronta risposta... le forze di sicurezza hanno neutralizzato il terrorista". 

Così il premier Naftali Bennett ha commentato l'attentato al muro del pianto avvenuto domenica, di cui è rimasto vittima un immigrato sudafricano di 25 anni, Eliyahu David Kay. 

La "neutralizzazione" cui faceva riferimento Bennett è da intendersi uccisione. Hamas, il movimento di resistenza islamico per la liberazione della Palestina ha commentato l'accaduto in questi termini:

"Salutiamo l'eroica operazione di Gerusalemme condotta dall'eroico martire Fadi Abu Shkhaydam che dimostra che Gerusalemme era e rimarrà il centro del conflitto, e che il nostro popolo non si fermerà finché non riacquisterà i suoi pieni diritti, non importa quanto tempo ci vorrà".

Lunedì, lo Shin Bet, paragonabile all'FBI statunitense, ha reso noto di aver arrestato in Cisgiordania oltre 50 persone appartenenti ad Hamas perché sospettate di pianificare attacchi terroristici, anche all'interno di Israele. Lo Shin Bet ha aggiunto di aver trovato diverse armi, compreso l'occorrente per assemblare quattro cinture esplosive. 

Agli agenti di Hamas, residenti in località diverse della Cisgiordania, tra cui Ramallah, Hebron e Jenin, sarebbe stato offerto un milione di dollari se fossero riusciti a rapire un israeliano. Secondo un alto funzionario dello Shin Bet, "l'attività è stata finanziata e supervisionata da alti funzionari di Hamas, guidati da Saleh al-Arouri, vicepresidente del movimento di Hamas e capo del suo settore in Cisgiordania".

Dopo aver riportato la notizia di quanto accaduto domenica e del rastrellamento messo in atto da Israele, c'è una considerazione che rimane da fare.

Perché i media si sono occupati della vicenda, sicuramente triste, dell'uccisione di un israeliano quando invece non riportano le uccisioni, quelle quasi quotidiane, che invece vedono vittime i palestinesi ad opera delle forze di sicurezza dello Stato ebraico e dei coloni che con i loro insediamenti occupano alcune aree della Cisgiordania?

Ci sono forse cittadini e vittime di serie a e di serie b? Secondo l'informazione e la comunità internazionale parrebbe di sì. Se ai palestinesi venisse riconosciuta la stessa dignità che è riconosciuta agli ebrei israeliani, perché gli arabi israeliani sono considerati per legge dei cittadini di serie b, forse il conflitto tra israeliani e palestinesi potrebbe avviarsi verso una soluzione, insieme ad un piano di pace. Rimanendo così le cose, perché gli ebrei israeliani dovrebbero rinunciare allo status quo attuale?


Immagine in alto: La foto in alto mostra dei coloni israeliani, con a fianco un soldato dell'IDF, che lanciano sassi contro i residenti palestinesi in Cigiordania. Foto di palestinesi uccisi non mi andava di metterle.