L'Unione Europea si è schierata con fermezza al fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in risposta alle dure critiche mosse dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che lo ha definito "un dittatore senza esser stato eletto" e un "comico di modesto successo".

Il portavoce dell'Unione Europea, Stefan de Keersmaecker, ha respinto con decisione le accuse di Trump, dichiarando: "L'Ucraina è una democrazia, la Russia di Putin non lo è". De Keersmaecker ha sottolineato la legittimità della leadership di Zelensky, eletto "in elezioni libere, eque e democratiche", ribadendo la posizione chiara e diretta dell'UE sulla questione.

Anche la Francia ha espresso il suo appoggio al leader ucraino. Intervistato dall'emittente LCI, il ministro delegato per l'Europa, Benjamin Haddad, ha definito Zelensky "un eroe", aggiungendo che "l'unico dittatore in questa guerra è Putin". Queste dichiarazioni giungono in un momento di forte solidarietà europea verso Kiev, messa alla prova dall'aggressione russa.

Un segnale concreto di tale sostegno è arrivato anche in vista del terzo anniversario dell'invasione russa. Nell'occasione, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si recheranno a Kiev per riaffermare il sostegno dell'Ue "all'eroico popolo ucraino e al presidente eletto democraticamente Volodymyr Zelensky", ha scritto Costa su X.

Sul fronte diplomatico, emergono dettagli su un possibile piano anglo-francese per rafforzare la sicurezza dell'Ucraina dopo un eventuale cessate il fuoco con la Russia.

Secondo quanto riportato dal Telegraph, il progetto prevede il dispiegamento di una forza di pace composta da circa 30.000 soldati britannici e francesi. Le truppe ucraine pattuglierebbero una zona demilitarizzata lungo l'intera linea del fronte, mentre le forze anglo-francesi sarebbero posizionate in siti infrastrutturali strategici. Il piano include anche la presenza di aerei da combattimento e missili statunitensi nell'Europa orientale, oltre a missioni di ricognizione della NATO sull'Ucraina e nel Mar Nero, per scoraggiare future aggressioni russe.

Il primo ministro britannico Keir Starmer sarebbe pronto a discutere questa proposta con Donald Trump durante una visita negli Stati Uniti prevista per la prossima settimana.

Di contro, il Cremlino ha reagito con durezza.

Il portavoce Dmitry Peskov ha definito il piano "inaccettabile", mentre il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha avvertito che la presenza di truppe NATO in Ucraina rappresenterebbe una "minaccia diretta" alla sicurezza russa.

Nel frattempo, un possibile piano anglo-francese per il dispiegamento di truppe in Ucraina ha acceso nuove tensioni con il Cremlino, che lo ha bollato come una "minaccia diretta inaccettabile".

Questi sviluppi mettono in luce le difficoltà dell'Occidente nel sostenere l'Ucraina senza innescare un'escalation del conflitto. Da un lato, l'Unione Europea e i suoi alleati riaffermano il loro impegno verso Kiev, difendendo la legittimità di Zelensky e opponendosi all'aggressione russa. Dall'altro, le proposte di un intervento militare più diretto, come il piano anglo-francese, rischiano di alimentare ulteriormente lo scontro con Mosca.