"La campagna di vaccinazione è inaccettabilmente lenta... Dobbiamo accelerare il processo aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora."

Questo è quanto ha dichiarato Hans Kluge, responsabile europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità, a seguito dei dati che nel vecchio continente indicano vaccinato solo il 10% della popolazione con almeno una dose, mentre è del 4% il numero delle persone che  hanno effettuato il ciclo completo.

L'Europa è stata più lenta della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, non solo nell'ordinare i vaccini, ma anche nell'approvarli. E anche dopo la loro approvazione i tassi di vaccinazione sono stati in gran parte inferiori rispetto a quelli britannici e statunitensi.

Kluge ha fatto sapere che i nuovi casi di contagio in Europa stanno aumentando in ogni fascia di età ad eccezione di quelle di età superiore agli 80 anni, a riprova del fatto che le vaccinazioni iniziate con la somministrazione delle dosi alle persone più anziane stanno avendo effetto.

Infine, Kluge ha espresso preoccupazione per l'attuale andamento nel diffondersi del contagio che sta aumentando la pressione sugli ospedali, soprattutto in considerazione che le prossime festività e l'approssimarsi della stagione calda non potranno che essere ulteriori fattori di rischio, anche a causa dell'espansione delle varianti.

Per questo è fondamentale accelerare le vaccinazioni che, va comunque ricordato, in Europa sono state rallentate non solo per quanto accaduto con  AstraZeneca, ma anche perché le case farmaceutiche americane e inglesi hanno effettuato le consegne con "due occhi di riguardo" per i Paesi d'origine.