Ma chi è stato il primo a diffondere la notizia che le persone che avevano assassinato il carabiniere Mario Cerciello fossero dei nordafricani?

Ancora a questa domanda nessuno è in grado di rispondere, anche se non è di poco conto, perché a diffondere tale notizia hanno contribuito anche delle testate del servizio pubblico, come il Tg2.

Le fonti hanno riportato che il collega di Mario Cerciello avesse identificato i due aggressori come nordafricani. Non era così. I due sono di nazionalità statunitense, e neppure neri, oltre che neppure balordi, visto che alloggiavano in un albergo di una nota catena internazionale i cui costi non sono certo alla portata di senzatetto.

Un particolare non irrilevante, visto che questo rende ancora più assurdo l'omicidio di Cerciello, ucciso per poche decine di euro.

Una vicenda di cronaca, quella accaduta la scorsa notte nel centro di Roma, sicuramente drammatica, soprattutto per parenti e conoscenti, sicuramente importante a causa delle possibili implicazioni, ma che in un Paese "normale" non avrebbe avuto così tanto rilievo come invece gli è stato attribuito.

Per quale motivo? Perché da oltre un anno viviamo in uno stato di propaganda permanente dove gli italiani vengono bombardati di messaggi che servono a far credere che il loro tenore di vita e il loro benessere sarebbe a rischio a causa dei migranti, persone di colore, provenienti dall'Africa. Persone che da mesi e mesi la propaganda sovranista cerca di far passare come unici autori di qualsiasi crimine venga commesso in Italia.

Quindi, se un carabiniere viene ucciso, automaticamente il colpevole è o deve essere un africano. E dato che chi non è complice della follia attuale è un buonista di sinistra che pretende pure di non voler far affogare della gente in mare, automaticamente costui diventa complice di un delitto... nel caso odierno di quello di Mario Cerciello. Automatica scatta la gogna mediatica e i "patrioti" sovranisti scatenano la loro fantasia comunicativa con insulti di qualsiasi genere.

Ma ad ammazzare il carabiniere Cerciello è stato un neppure ventenne americano, bianco.

E allora la propaganda sovranista che fino a poco tempo prima già faceva i conti per decidere quante migliaia di euro dovessero destinare alla promozione social dell'odio razziale, subito dopo dice di essere scandalizzata dal fatto che ci sia chi festeggi perché ad essere stati arrestati siano stati due americani. E, naturalmente, costoro finiscono di nuovo di essere meritevoli di venir messi alla gogna, perché "più preoccupati per l'identità di chi ammazza che per la morte di un povero carabiniere"!

Vergogna senza fine... quella dei sovranisti e di chi, ancora, non si sia reso conto della mistificazione della realtà che da tempo viene loro proposta, causa di un lavaggio dei cervelli e delle coscienze che ha sdoganato idee e concetti di chiaro stampo fascista.