Denys Prokopenko, comandante del battaglione Azov, in un video su Telegram ha dichiarato che la Russia stava cercando di dare l'assalto finale alla acciaieria Azovstal, ultimo baluardo della resistenza ucraina a Mariupol, aggiungendo che gli impianti sono sottoposti a pesanti bombardamenti, mentre i russi sono riusciti a penetrare nell'impianto. "La situazione è estremamente difficile, ma nonostante questo continuiamo a eseguire l'ordine di mantenere la difesa", ha affermato Prokopenko.

Ma il Cremlino smentisce, con il portavoce Dmitry Peskov che non solo ha negato qualsiasi tipo di attacco,  ma che ha anche ribadito che Putin ad aprile aveva ufficialmente annullato i piani per conquistare l'acciaieria che, invece, doveva essere "sigillata", "in modo che neppure una mosca potesse passare".

A conferma della versione ucraina, però, le dichiarazioni di un consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, che, citato dalla Cnn, ha affermato che "intensi attacchi sull'acciaieria non si sono fermati per tutta la notte e stanno continuando", aggiungendo che "a partire da adesso se c'è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno". 

Nell'ultimo "fervorino" della sera, diffuso nelle prime ore del 5 maggio, il presidente Zelensky aveva dichiarato: 

"Stiamo negoziando e speriamo di continuare a salvare le persone da Azovstal, da Mariupol. Ci sono ancora i civili. Donne, bambini. Per salvarli, dobbiamo continuare ad operare in silenzio. Ci vuole tempo per portare le persone fuori da quegli scantinati, da quei rifugi sotterranei. Nelle condizioni attuali non possiamo utilizzare attrezzature speciali per rimuovere i detriti. Tutto è fatto manualmente. Ma crediamo che tutto si risolverà. Ho parlato oggi con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Su quello che è già successo. Cosa dobbiamo ancora fare per salvare i residenti di Mariupol e i difensori della città. Non c'è stato un giorno in cui non l'ho fatto, in cui non l'abbiamo fatto. E sono grato a tutti coloro che stanno aiutando in tal senso".

E sempre a proposito di sfollati, Zelensky ha detto che sono circa 344 quelli provenienti da Mariupol e dai suoi sobborghi che sono arrivati ​​a Zaporizhzhia.

Naturalmente, si continua a combattere nell'est e nel sud dell'Ucraina, mentre le sirene di allerta hanno suonato in tutto il il Paese: a Kiev e Kharkiv, così come negli oblast di Dnipropetrovsk, Donetsk, Khmelnytsky, Cherkasy, Zhytomyr, Poltava, Ivano-Frankivsk, Kirovohrad, Vinnytsia, Volyn, Chernivtsi, Zakarpattia, Mykolaiv, Leopoli, Ternopil, Odessa e Zaporizhzhia.

Secondo quanto dichiarato dalla CNN, il 90% dei 90 obici promessi dagli Stati Uniti è arrivato in Ucraina, mentre un un alto funzionario della difesa Usa ieri da dichiarato che il 4 maggio sono arrivati anche circa 90.000 dei 144.000 proiettili da utilizzare con gli obici. 
 
Ma oltre ad aiutare con gli armamenti, gli Stati Uniti offrono a Kiev un importante supporto di intelligence. Ed è proprio grazie a questo, secondo il New York Times, che l'esercito ucraino ha potuto uccidere finora 12 generali russi.

E più Mosca vede complicarsi la possibilità di sfondare le linee di difesa ucraine nel Donbass e nel sud del Paese, più sventola la minaccia di ricorrere alle armi non convenzionali, in particolar modo quelle nucleari. Se un paio di giorni fa questo compito è stato affidato ad uno dei propagandisti tv di cui si avvale Putin che aveva spiegato come la Russia avrebbe potuto spazzar via tutto il Regno Unito in pochissimo tempo, oggi il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver effettuato simulazioni di lancio missili nucleari nell'enclave di Kaliningrad, nel Mar Baltico, situata tra Polonia e Lituania.

Mosca ha reso noto di aver effettuato "lanci elettronici" simulati di sistemi missilistici balistici Iskander dotati di testata nucleare. L'Iskander ha un raggio d'azione fino a 700 km potrebbe raggiungere, ad esempio, la capitale tedesca, Berlino. Kaliningrad dista più di 300 km dalla Russia e via terra può essere raggiunta solo attraversando un paese dell'Ue.

Queste le perdite russe a partire dal 24 febbraio elencate oggi nell'ultimo bollettino pubblicato dallo stato maggiore della Difesa ucraina: 24.700 soldati, 1.092 carri armati, 2.651 veicoli corazzati per il trasporto di personale, 1.907 veicoli e serbatoi di carburante, 499 pezzi di artiglieria, 169 sistemi di lancio multiplo di razzi, 83 sistemi di difesa antiaerea, 155 elicotteri, 196 aerei, 312 UAV e 10 imbarcazioni.

Ma anche i russi, adesso vogliono tenere il passo con Kiev, così da Mosca hanno dichiarato che sono stati 600 i soldati ucraini uccisi durante la scorsa notte, con l'artiglieria russa che aveva colpito più postazioni e attrezzature militari ucraine, comprese quelle presso l'aeroporto di Kanatovo nella regione centrale di Kirovohrad, oltre ad un grande deposito di munizioni nella città meridionale di Mykolaiv.