"Ecco quello che si ottiene emanando un decreto incostituzionale e stupido, a solo scopo propagandistico, che auspicabilmente sarà smontato dalla Consulta: creare illegalità dove non c’era, ridurre l’integrazione peggiorando le condizioni di vita di italiani e stranieri, far fare bella figura ai sindaci del Pd che hanno contribuito a creare il falso problema dell’immigrazione e ora passano per i paladini dell’integrazione. Filotto insomma...

La prossima volta proviamo ad ascoltare i nostri sindaci, come quelli di Roma e Torino ad esempio, che avevano esposto in maniera chiara e non strumentale come stanno facendo Orlando & C. le problematiche che avrebbe causato questo decreto."

Questo è ciò che ha scritto un senatore 5 Stelle eletto in Liguria, Matteo Mantero. Lo stesso che, insieme a Virginia La Mura, era stato graziato dall'essere epurato dal Movimento 5 Stelle, come aveva magnanimamente fatto sapere il collegio dei probiviri l'ultimo giorno del 2018, quando aveva comunicato l'espulsione di 5 parlamentari, tra cui Gregorio De Falco.


Al contrario il capo politico del Movimento 5 Stelle, nonché vicepremier, Luigi Di Maio è in totale sintonia con il suo alleato di Governo, Matteo Salvini: "Ci sono sindaci che ragionano se aprire o chiudere i porti. Vorrei ricordare che non hanno nessuna autorità per legge e quindi questo dimostra che tutte queste dichiarazioni fanno parte di una grande occasione per fare un po' di campagna elettorale e chiedere un po' di voti ai cittadini.

Nessun Governo dirà mai ad un sindaco di disobbedire ad una legge dello Stato. Come Governo non lo diremo perché l'abbiamo sostenuta e la portiamo avanti - ha detto Di Maio per commentare l'invito del premier Conte ai rappresentanti dell'Anci. - Se c'è qualche membro della maggioranza che si sente a disagio si deve ricordare che ne è membro e che questo disegno di legge l'ha votato, che il Governo lo sta applicando, che lo sosteniamo.

La protesta dei sindaci è una boutade politica. Se ci saranno dei ricorsi che in via incidentale andranno alla Corte Costituzionale, sarà la Corte a giudicarlo".


Tutto questo a testimonianza del fatto che, a dispetto dell'inspiegabile - a rigor di logica - asservimento di Luigi Di Maio alle necessità propagandistiche e politiche di Matteo Salvini, esiste anche un Movimento che riesce a distinguersi e a prendere le distanze dall'estremismo di destra che sta caratterizzando l'attuale Governo. E non è una cattiva notizia.