Quando ormai siamo quasi alla fine del 4° giorno della nuova guerra tra Gaza e Israele, l'ambasciata israeliana a Washington ha reso noto che in base all'ultimo bilancio, il numero delle vittime di parte israeliana uccise dai miliziani di Hamas è ora salito a 1.008.
Il numero degli ostaggi catturati nel sud di Israele in mano al Movimento di resistenza islamica palestinese, in questo caso secondo l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, oscillerebbe tra le 100 e le 150 persone.
Sempre secondo Israele, sarebbero 1.500 i miliziani di Hamas rimasti uccisi nell'attacco, ma non tutti sono stati eliminati e alcuni di loro, a detta di Netanyahu, sarebbero ancora presenti in territorio israeliano.
A seguito di questi numeri, il governo di Tel Aviv ha messo in atto una vendetta nei confronti dei palestinesi della Striscia Gaza - sotto assedio senza cibo né acqua, oltre che sprovvisti di elettricità, carburante e comunicazioni - sottoposti a un costante bombardamento da ogni dove che finora ha causato 830 vittime e oltre 4mila feriti. Inutile aggiungere che di questi gli appartenenti ad Hamas si contano sulle dita di una mano.
⚡️While they claim that “40 babies where decapitated” without any proof, this is what’s happening in Gaza.
— War Monitor (@WarMonitors) October 10, 2023
Graphic +18 pic.twitter.com/Ok2ndd13oN
Per sfuggire al massacro, i palestinesi si rifugiano in scuole, luoghi di culto e nei pressi degli ospedali, mentre gli altri sperano solo di non essere i prossimi ad esser colpiti. Chi può, cerca scampo in Egitto, come dimostra la lunga fila di persone in coda al valico di Rafah, l'unico rimasto aperto da cui è possibile uscire dalla Striscia di Gaza.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, nel pomeriggio ha affermato che Israele si sta muovendo verso una offensiva totale.
"Ho allentato tutte le restrizioni, abbiamo [riacquistato] il controllo dell’area e ci stiamo muovendo verso un'offensiva totale", ha detto Gallant rivolgendosi ad alcuni soldati tra quelli che vengono ammassati al confine di Gaza. "Avrete la capacità di cambiare le cose. Avete pagato il prezzo e vedrete il cambiamento. Hamas voleva un cambiamento a Gaza, che però cambierà di 180 gradi rispetto a quanto pensava. Si pentiranno di questo momento, Gaza non sarà mai più quella di prima. Chiunque venga a decapitare, uccidere donne, sopravvissuti all'Olocausto, lo elimineremo con tutte le forze a nostra disposizione e senza compromessi", ha concluso Gallant.
Nel nord di Israele sono iniziate le prime scaramucce tra Hezoballah e Idf, ma ancora non possiamo parlare di un intervento militare dal sud del Libano e men che meno di un intervento diretto dell'Iran a supporto di Hamas.
Dalla Striscia, Hamas ha avvertito i residenti di Ashkelon che entro le 17:00 evacuassero la città che si affaccia sul mare a pochi chilometri a nord di Gaza, prima che iniziasse un fitto lancio di razzi che, in base alle immagini in diretta, venivano intercettati dal sistema di difesa iron dome.
Nei prossimi giorni o nelle prossime ore, l'esercito israeliano entrerà nella Striscia per continuare il massacro di civili che, in base alle ultime dichiarazioni, in questo caso non sembra interessare e tantomeno indignare i leader delle democrazie occidentali.