«I cattivoni sovranisti Polonia e Ungheria mettono il veto sul Recovery Fund e la Meloni non dice nulla!”. Avete sentito ripetere questa nuova litania alla sinistra e ai grillini? Ovviamente la verità è, come al solito, molto diversa da come la racconta questa gente. I soliti noti dell'eurosistema, di cui ormai fa parte anche il M5S oltre al PD, vogliono vigliaccamente utilizzare i soldi del Recovery Fund per piegare quelle Nazioni, come Polonia e Ungheria, che vogliono difendere le radici classiche e cristiane d'Europa e i propri confini dall'immigrazione illegale di massa. “Se non accettate la clausola dello Stato di diritto (cioè cedere la propria sovranità all'eurosistema) niente soldi per combattere il covid”. Quanto fa schifo questo ricatto? Al momento Polonia e Ungheria hanno risposto come era facile prevedere: non si sono piegati e hanno posto il veto sul bilancio UE. Di chi è la colpa di questo stallo secondo voi? Di chi crede di poter comprare la libertà e la sovranità dei popoli europei o di chi le difende?»

E così la sora Meloni alla fine sbottò. Ma come è possibile che il caro amico, forse meglio dire camerata, Orban non possa difendere "le radici classiche (qualunque cosa siano) e cristiane d'Europa e i propri confini dall'immigrazione illegale di massa"? 

Secondo la Meloni, il veto dell'Ungheria (e quello di Polonia e Slovenia) al bilancio Ue sarebbe giustificato dal fatto che i soldi del Recovery Fund non verrebbero assegnati a Paesi che hanno aperte procedure d'infrazione relative a provvedimenti che non riconoscono lo Stato di diritto.

E allora vediamo un esempio recente di come il suo amico Orban difenda "le radici classiche e cristiane d'Europa", in funzione del quale il 30 ottobre 2020 ha ricevuto una lettera di messa in mora in cui la Commissione invita l'Ungheria a consentire l'accesso alla procedura di asilo in linea con il diritto dell'UE:

"La Commissione ha deciso in data odierna di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Ungheria per non aver applicato correttamente la legislazione dell'UE in materia di asilo. La Commissione ritiene che le nuove procedure di asilo previste dalla legge e dal decreto che l'Ungheria ha varato in risposta alla pandemia di coronavirus violino il diritto dell'UE, in particolare la direttiva sulle procedure di asilo (direttiva 2013/32/UE) interpretata alla luce della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Secondo le nuove procedure, prima di poter presentare domanda di protezione internazionale in Ungheria, i cittadini di paesi terzi devono innanzitutto dichiarare l'intenzione di chiedere asilo presso un'ambasciata ungherese al di fuori dell'Unione europea e ottenere un permesso d'ingresso speciale a tal fine. La Commissione ritiene che tale norma costituisca una restrizione illegittima all'accesso alla procedura di asilo, contraria alla direttiva sulle procedure di asilo, letta alla luce della Carta dei diritti fondamentali, in quanto impedisce alle persone che si trovano sul territorio ungherese, anche alla frontiera, di presentare domanda di protezione internazionale nel paese. L'Ungheria dispone di 2 mesi per rispondere alle argomentazioni formulate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato".

Come già detto, questo è solo l'ultimo esempio di come Orban infranga la legislazione dell'Ue che, purtroppo per lui e per la Meloni, si basa sulla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Infatti, oltre a negare i diritti dei migranti, Orban ha negato e nega i diritti delle minoranze (anche politiche), nega i diritti dei lavoratori, nega i diritti dell'informazione, nega i diritti della giustizia... insomma nega lo Stato di diritto.

E questo, secondo la Meloni, sarebbe normale e dovuto! In uno Stato dittatoriale e fascista sicuramente lo è, ma non lo è in uno Stato democratico. E dato che dell'Europa possono far parte solo Stati democratici è evidente che l'Ungheria debba scegliere tra l'esser fascista e lo stare nell'Unione, dove per altro è entrata di propria volontà conoscendone i principi di base.

Rispettare lo stato di diritto non significa "cedere la propria sovranità all'eurosistema", ma garantire i diritti umani fondamentali. Forse la sora Meloni, da ex missina, non ha le idee molto chiare al riguardo. Ma la sua ignoranza non la giustifica però nel fare affermazioni false e scollegate dalla realtà.