Vediamo... niente... niente... niente... niente! Incredibile. A Trento tre individui picchiano a sangue una poliziotta e il (post) camerata Matteo Salvini, sui suoi profili social, non pubblica il solito post scandalizzato contro i soliti delinquenti, ovviamente comunisti, dei soliti centri sociali, naturalmente finanziati e supportati dalle sinistre radical chic!
Perché? Come è potuta accadere una cosa simile?
Era la notte tra il 14 e il 15 febbraio, quando la poliziotta tifosa della squadra locale, è stata aggredita in un locale vicino allo stadio Briamasco da tre giovani ultrà del Calcio Trento. L'agente, fuori servizio e in abiti civili, è stata colpita con calci, pugni e insulti transfobici, riportando ferite tali da richiedere 18 punti di sutura e 30 giorni di prognosi. Il motivo dell'aggressione?
Essendo transgender, per gli aggressori, è stata ritenuta colpevole di aver voluto essere se stessa.
"Ventidue punti di sutura, il naso rotto, 30 giorni di prognosi: così la violenza di tre ultras di estrema destra si è consumata su un'agente di Trento. Perché? Perché è una donna transgender e si era permessa di reagire ai loro insulti transfobici", è stato il commento della deputata dem Laura Boldrini."Un pestaggio brutale, animato solo dall'intolleranza e dall'odio. Un odio reso ancora più inaccettabile perché si accanisce su una persona per la sua identità e perché alimentato da chi continua a dipingere le persone LGBTQIA+ e le persone trans in particolare come un pericolo, portatrici di chissà quale male assoluto.Sono gli stessi che vogliono impedire le terapie necessarie alla salute delle giovani persone trans, che hanno applaudito alla bocciatura del DDL Zan, che vanno a braccetto con Trump che cancella le persone trans dalla storia degli Stati uniti, dalla ricerca scientifica e le caccia dall'esercito".
Shamar Droghetti, presidente di Arcigay Trento, non ha usato mezzi termini:
"Questa è una spirale d'odio che va fermata. Non possiamo restare in silenzio di fronte a crimini che colpiscono la dignità delle persone. Non è solo un attacco a una persona, ma a tutti noi".
L'aggressione riaccende i riflettori sul fenomeno della transfobia in Italia, dove gli episodi di violenza contro la comunità LGBTQ+ sono in aumento. Secondo i dati di Arcigay, nel 2023 si è registrato un incremento del 30% delle segnalazioni rispetto all'anno precedente.
Quindi, ecco spiegato il mistero: il "trumpino" d'Italia per eccellenza, Matteo Salvini, ha ritenuto che, essendo transgender, la poliziotta potesse anche esser menata senza bisogno che lui, stavolta, dovesse sentirsi in dovere di comunicare il proprio sdegno ai suoi "seguaci".
Lo stesso si può dire della (post) camerata Giorgia Meloni, presidente del Consiglio!