Inter, De Vrij in Arabia e Carboni al Marsiglia per un nuovo centrale e Gudmundsson

Definita l’operazione Martinez  e in attesa del via libera per Tessmann, l’Inter lavora per sanare l’emergenza determinatasi con l’infortunio di Buchanan. Il club ha deciso di puntare non su un altro esterno: la volontà è quella di trovare un nuovo centrale difensivo. Il perché è presto detto: nel gioco delle coppie, Inzaghi può infatti contare, a sinistra, sull’abbinata Dimarco-Carlos Augusto. La duttilità del brasiliano, utilizzato sia come esterno a tutta fascia sia come terzo centrale difensivo, ha così spostato il focus di mercato sulla ricerca di un nuovo difensore: da qui l’interessamento per Buongiorno,  in una eventuale trattativa oltretutto complicata dalla necessità dell’Inter di dover prima vendere per fare cassa e solo poi operare in entrata. Tutto ruota ora intorno a De Vrij: il difensore olandese è finito nel mirino di alcune squadre arabe, in particolare dell’Al-Ittihad, futura destinazione di Stefano Pioli. Il club di Gedda sarebbe intanto pronto a offrire al centrale nerazzurro un ricchissimo contratto: l’Inter è pronta a cederlo per una cifra non inferiore ai 15 milioni.

Alla cessione dell’olandese si potrebbe presto affiancare quella di Valentin Carboni. Il giovane talento argentino piace al Marsiglia di De Zerbi, ma l’Inter è disposta a trattare solo per una cessione a titolo definitivo: per il club nerazzurro la sua valutazione si aggira attorno ai 40 milioni, non meno. Sono queste le due operazioni che potrebbero così sbloccare il mercato in entrata dell’Inter permettendo di soddisfare le richieste di Simone Inzaghi: un centrale (non Buongiorno che ha scelto Napoli, piuttosto invece Mario Hermoso) e una nuova punta. Per quest’ultima, si sa, la pista è sempre quella che porta a Gudmundsson.


Juventus, visite per Di Gregorio

Un affare chiuso ormai da tempo, che adesso è sul rettilineo finale verso l’ufficialità. Tra Di Gregorio e la Juventus mancavano gli ultimi dettagli da definire: l’ormai ex portiere del Monza ha già firmato il contratto che lo legherà ai colori bianconeri fino al 30 giugno 2029, con un ingaggio superiore ai 2 milioni di euro annui. 

AFFARE DA 20 MILIONI – Operazione in prestito con obbligo di riscatto attorno ai 18 milioni di euro per il classe 1997, miglior portiere dell’ultima Serie A, che sarà il nuovo numero uno bianconero. Da tener presente che, inoltre, l’affare Di Gregorio fa felice anche l’Inter: la percentuale incassata dai nerazzurri in questo affare è del 10%, quindi di circa 2 milioni.

ALLE VISITE MEDICHE – Di Gregorio si è presentato in mattinata al J-Medical per i test di rito, assieme a Rugani e De Sciglio per i controlli pre-stagionali, ed è stato accolto dall’entusiasmo dei tifosi bianconeri presenti. Di Gregorio terminerà le visite alle 15, mentre fra le 17 e le 18 è atteso il comunicato che ne ufficializzerà l’acquisto.

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Shevchenko: “Mi aspettavo di più dall’Italia”

Il presidente della Federcalcio ucraina, Andrij Shevchenko, ha parlato dell’uscita dell’Italia dall’Europeo in un’intervista al Corriere della Sera: “Mi aspettavo qualcosa di più, perché voi avete un sistema, un campionato e dei giocatori importanti. L’Italia non ha giocato al suo livello”, ha dichiarato. Poi ha aggiunto l’ex calciatore rossonero: “Non farei mai paragoni con la nostra situazione. Non sono dentro la realtà dell’Italia e la nostra è del tutto diversa. Ma anche da noi può capitare che dicano che i calciatori sono viziati”.


Prandelli: “Solidarietà a Spalletti”

“Rivolgo un pensiero di grande solidarieta’ nei confronti di Luciano, so cosa vuol dire”. Lo ha detto Cesare Prandelli, ex commissario tecnico dell’Italia, parlando coi giornalisti dell’eliminazione degli Azzurri del ct Luciano Spalletti dagli Europei in corso in Germania. Prandelli ier ha ricevutp al Teatro Romano di Fiesole (Firenze) il Premio Fair Play Menarini. “Nell’ultima partita – ha affermato, parlando di Italia-Svizzera – chi ha visto la gara ha avuto una sensazione di impotenza, anche noi che eravamo a casa a vedere… veniva quasi voglia di entrare in campo, erano catatonici, ed e’ difficile dare un giudizio su giocatori che sono anche temperamentali, caratteriali, bisogna capire se sono arrivati con troppa responsabilita’, o se nel momento in cui sono andati sotto hanno pensato che non ce l’avrebbero fatta, e’ difficile capire”. Piu’ in generale, ha spiegato Prandelli, “diventiamo tutti grandi tifosi, esperti, quando arrivano i grandi eventi della nazionale, ma durante le stagioni, durante i mesi dove c’e’ una programmazione, nessuno sa nulla. Stiamo discutendo di difficolta’, ma ne discutevamo anche 15 anni fa, abbiamo fatto delle proposte: nessuno ha fatto nulla, quindi adesso e’ il tempo di fare, e’ inutile fare tanti discorsi, bisogna fare qualcosa perche’ altrimenti diventa complicato tutto, la realta’ e’ molto seria”.

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L’Argentina in semifinale alla Copa America

Passa col brivido la nazionale campione del mondo che dopo l’1-1 al 90’ e passa ai calci di rigore contro l’Ecuador. Per l’albiceleste un solo errore dagli 11 metri: è quello di Messi che manda il suo cucchiaio sulla traversa. Lo salva Dibu Martinez capace di parare i due rigori successivi. Argentina che adesso affronterà in semifinale la vincente del quarto di finale tra Venezuela e Canada.