Dare voce alla comunità LGBTQ per permettere a tutti i suoi membri di acquisire i diritti che sono stati loro negati per tanto tempo. E’ questa la missione primaria di Stefania Zambrano, attrice di teatro e volto di tanti cortometraggi e lungometraggi, tra cui Robinù di Michele Santoro e La Parrucchiera di Stefano Incerti.

L’attività della Zambrano per i diritti delle persone omosessuali e transessuali , incominciata nel 2012, anno in cui ha fatto nascere Miss Italia Trans Over, concorso che ha dato l’occasione ai giovani di conoscere il percorso delle persone trans che hanno vissuto tra gli anni ’70 e ’80. Il clamore legato all’evento è poi sfociato, l’anno successivo, in Miss Trans Europa, evento di cui si è parlato in varie testate giornalistiche e che ha contato sull’ausilio delle telecamere Rai.

Stefania, in ogni suo passo, ha sempre avuto chiaro il suo obiettivo: far conoscere le problematiche affrontate da chi appartiene alla comunità LGBT e lottare, insieme, per il raggiungimento di ogni diritto. Pur cosciente del fatto che la “salita è ancora lunga”, la Zambrano auspica infatti che un giorno i membri del movimento possano vivere come delle persone normali, senza essere obbligatoriamente etichettati con i termini trans, gay e lesbo, spesso utilizzati come se fossero un handicap che portano. La donna spera quindi che i politici, grazie ai suoi gesti, riescano a capire che chi si riconosce nella comunità LGBT è uguale a loro. Può essere una risorsa, da condividere e utilizzare per la crescita del Paese.

Una voce “fuori dal coro” che ha avuto risonanza tramite l’aiuto delle associazioni, come l’ATN (Associazione Trans Napoli). Per questo, Stefania non ha mai avuto paura di affrontare ogni tipo di ostacolo al fine di perseguire il suo scopo.