Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati commenta l'intervista al Professor Melloni di Nina Fabrizio in quotidiano.net.

"Non è in discussione il primato del Successore di Pietro, la sua missione e il suo ministero. Ciò che va riformato è l'esercizio del potere del Pontefice che non può più essere assoluto e per tutta la vita. E' questa la vera grande riforma".

Di seguito l'articolo: 

Non sono solo le 87 candeline a segnare un primo e un dopo, nel pontificato di papa Francesco. "La misericordia, la Chiesa che non è più matrigna ma madre che apre le braccia a gay e risposati divorziati è un contenuto ormai concluso, con un bilancio favorevole". E che fa largo alla fase due, "la proposta della sinodalità per il governo della Chiesa". Ma c’è anche la sentenza Becciu, la prima a colpire – e così duramente – un cardinale di Curia, a creare uno spartiacque, un prima e un dopo, appunto, che restituisce una figura doppia: seduto sulla cattedra di Pietro oggi, "c’è il Francesco del pulpito e il Francesco del trono", "quello della predicazione evangelica freschissima e dal fascino intatto" e quello del potere verticale, persino "temporale" alla stregua di un Papa- Re.

Professor Melloni, il Papa compie gli anni e raggiunge il traguardo di terzo più longevo nella storia della Chiesa. A che punto ci troviamo?"Il Papa ha un’età che induce prudenza a lui e a tutti quelli che gli stanno vicino, che abbia intenzione di dimettersi lo ha escluso, lo farà se si sentirà incapace con la testa e non con la rotula. Il pontificato è arrivato a un tempo lungo, è evidente che le spinte iniziali non sono più in grado di riempire un programma. Intanto però ha portato a casa un contenuto importante".

Quale?"La riproposizione di una Chiesa madre non matrigna, e il bilancio è favorevole rispetto alle sue intenzioni. Ha avuto contestazioni molto più forti del previsto, che non è cosa comune nella Chiesa cattolica. Quella fase però adesso è finita".

Quindi?"Ora l’obiettivo è il governo sinodale della Chiesa, una questione che ha posto con forza, dimostrando che si può discutere senza litigare, ma è ancora un sinodo senza contenuti, manca il libretto delle istruzioni. È difficile immaginare che la seconda tranche potrà risolvere tutti i nodi".

Perché?"È venuto fuori uno dei problemi, che quando si passa dal Francesco del pulpito al Francesco del governo, emergono differenze impressionanti. Il Francesco del pulpito predica con freschezza evangelica che commuove tutti, è scintillante".

Ma il rovescio della medaglia?"Il Francesco di governo è invece paradossalmente il Papa che ha un governo assolutamente verticale, si immischia in cose anche piccolissime che passano per Roma, per l’Italia e per la Curia con l’assunzione di compiti e ruoli inusuali, persino nella vicenda di Sloane Avenue quando ha negoziato in prima persona l’uscita dall’investimento con il broker Torzi".

E dunque?"La questione che unisce la prima e la seconda parte è la gestione finanziaria. Il Papa della Chiesa per i poveri, ha affrontato il governo degli affari economici anche qui con scelte che hanno verticalizzato, ha accettato l’idea che l’amministrazione della Santa Sede debba essere di tipo statale con meccanismi di controllo e agenzie di valutazione".

Fino ad arrivare a un processo per corruzione."Becciu come cardinale poteva giudicarlo lui o farlo giudicare dagli altri cardinali, invece lo ha dato in pasto a una giustizia civile. C’è il rischio di far rinascere un potere temporale suggellato anche da istituti penitenziari".

Qual è l’effetto più immediato?"Non c’è dubbio, è stata ridimensionata la segreteria di Stato nel modo più drastico, quella Segreteria di Stato che invece Pio XII voleva forte e autonoma. Penso alla disperazione di un Montini di fronte a tutto questo".

E per il futuro?"Penso che l’agenda del conclave sarà scritta con l’inchiostro del trono, e quindi con la giustizia penale, anche rispetto alla piaga degli abusi, l’atteggiamento è un po’ quello della severità e dell’inasprimento delle pene. Nei conclavi non si sa mai che cosa succede, cambiare direzione è abbastanza usuale, ed è forse quello che si tenterà di fare per garantire delle istituzioni che oggi sono troppo sotto pressione".