La Rome Art Week 2024 ha visto Patrizia Genovesi curare con grande attenzione il contest Arte e Scienza presso il suo Open Studio Gallery, creando uno spazio in cui fotografia e scienza dialogano in modo sofisticato e coinvolgente. La sua direzione artistica ha saputo esaltare le opere di artisti professionisti dell'AFIP International e di altri talenti indipendenti, mantenendo una coerenza narrativa che attraversa l'intero evento.

Tra gli artisti in mostra, Sauro Sorana esplora nel suo progetto “Crepuscolo” la delicatezza della vita e il suo inesorabile declino attraverso immagini della natura che raccontano il tempo e la sua incidenza sulla materia. Roberto Ghislandi, con “Linea produzione Lexotan® – Roche®”, porta lo spettatore all'interno di un processo produttivo industriale, unendo scienza e tecnologia in un'estetica precisa e dinamica.

Fabrizio Borelli, con “Twins”, riflette sull’uso delle immagini diagnostiche e sull’incontro tra arte e tecniche mediche, mentre Ruggero Giuliani, nel suo progetto “I miei giardini incantati”, celebra la bellezza della natura, trasfigurandola attraverso tecniche miste che ne rivelano nuovi aspetti visivi e narrativi. Andrea Rovatti, con “Pannello Fotovoltaico”, gioca con l’ambiguità percettiva, trasformando un oggetto comune in una rappresentazione scientifica attraverso un uso ironico del ready-made.

Denise Prandini, con “Stanza 11”, offre una riflessione visiva sulla condizione del paziente ospedaliero, esplorando la malattia attraverso immagini di arredi medici trasformati in opere d’arte che raccontano l’esperienza del ricovero. Antonella Bozzini, con “Milano in Prospettiva”, documenta l’evoluzione dell’architettura milanese, unendo fotografia e riflessione urbana in un percorso che attraversa dieci anni di cambiamenti.

Tra gli artisti indipendenti, Noemi Grossi esplora in “Spettro” la bellezza e la scienza dei cristalli, giocando con la luce e la materia per creare un'opera che rivela il lato nascosto della natura. Marika Grossi, con “KHYMEIA”, affronta l’alchimia tra scienza e arte, creando un racconto visivo in cui la precisione scientifica e la fantasia creativa si fondono. Infine, Giuseppe Palmeri presenta il suo visual poem “Confini”, che esplora l’archeoastronomia siciliana, fondendo poesia visiva e conoscenza scientifica per raccontare il legame tra terra e cielo.

L’approccio sobrio e mirato di Patrizia Genovesi ha saputo valorizzare ciascuna di queste opere, collocandole in un contesto che esalta il dialogo tra arte e scienza, rendendo l’Open Studio Gallery un punto di riferimento centrale all’interno della Rome Art Week 2024.