E' tornata in scena Sarah Palin, candidata vice-presidente nella corsa alle presidenziali Usa del 2008 (nel ticket con John McCain) ed ex-governatore dell'Alaska. E lo ha fatto per appoggiare chi se non Donald Trump? E' salita sul podio, durante una manifestazione a favore del candidato repubblicano, tenutasi a Ames, in Iowa, dove il primo febbraio prossimo ci saranno le elezioni primarie, l'occasione per una prima reale verifica delle posssibilità di successo del miliardario newyorkese. Si è detta molto onorata di appoggiare la candidatura di Trump alla presidenza. Lo ha definito un amico e una persona di qualità, "un maestro nell'arte del compromesso". L'appoggio della Palin a Trump è stato uno smacco per l'altro candidato repubblicano, Ted Cruz, senatore del Texas, che si contende con Trump il primato nei sondaggi e che si era avvalso dell'endorsement proprio dell'ex-governatore dell'Alaska per la sua elezione al senato nel 2012. Un'altro brutto colpo per Cruz è stata la dichiarazione del governatore dello Iowa, Terry Branstad, che ha invitato a non votarlo, dal momento che il senatore del Texas è contrario a che il governo promuova l'utilizzo del biocarburante. Una posizione non gradita in uno stato che è un grosso produttore di granoturco. Difficile dire se il supporto di Sarah Palin potrà essere decisivo per portare Donald Trump alla presidenza. Certo, avrà la sua efficacia in Iowa, dove la Palin si è creata negli anni una grossa rete di sostenitori, soprattutto fra gli elettori evangelici.