Si avvicina ai 40mila, escludendo la Cina, il numero dei contagiati da coronavirus nel mondo.

Italia, Iran e Corea del Sud i Paesi con il maggior numero di contagi, ma solo in Italia si sono prese misure ferree in stile Cina, dove l'epidemia ha raggiunto il suo picco ed il numero di nuove persone che hanno contratto il virus è da giorni in diminuzione, tanto che il presidente Xi Jinping martedì è andato in visita a Wuhan, per la prima volta dall'inizio dell'epidemia.

In Spagna e Francia i contagiati sono poco più di 1.600 ed è quasi identico il numero delle persone decedute, che adesso è arrivato a superare le 30.

A parte vietare manifestazioni con più di mille persone, ed effettuare disinfestazioni dei mezzi pubblici, nessuna misura draconiana è stata presa, ad oggi, in quelle due nazioni.

E ancor meno provvedimenti sono stati presi in Germania, dove i contagiati sono arrivati a superare i 1.400, mentre solo 2 sono stati finora i decessi. In Germania, i Land hanno totale controllo sulle scelte in materia di  sanità, anche in situazioni simili a quella da contagio da Covid-19. Per adesso, nessuno degli Stati federati ha adottato o sembra voler adottare misure di contenimento simili a quelle del nostro Paese.

Negli Stati Uniti, mentre Trump manifesta sempre più nervosismo per il diffondersi dell'epidemia - 800 contagi e 28 decessi -  dicendo che non c'è da preoccuparsi e che il virus comunque andrà via (!), il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha annunciato una "area di contenimento" di un miglio attorno alla città di New Rochelle, individuata come "il cluster più significativo attivo negli Stati Uniti", con scuole e altri grandi centri di aggregazione che rimarranno chiusi, ma solo in quell'area, per due settimane a partire da giovedì. La Guardia Nazionale sarà inoltre impiegata per la disinfestazione delle scuole e la consegna del cibo ai residenti in quarantena, anche se la possibilità di circolazione non sarà loro impedita all'interno del perimetro.

Quasi inutile ricordarlo, ma sono ormai nell'ordine delle migliaia i voli cancellati dalla compagnie aeree da e per l'Italia. A meno di ulteriori proroghe da parte del governo Conte, i voli non riprenderanno prima del 4 aprile.