Voltiamo pagina, per amore dell'Italia: ora è il momento di costruire insieme l'alternativa con un Piano per l'Italia.

Questa l'introduzione all'intervento del segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti all'Assemblea Nazionale che si è svolta questo sabato a Roma con lo scopo di avviare una riforma del partito e di dar vita ad una "Costituente delle Idee" che faccia da base alle linee programmatiche della nuova piattaforma che il Pd proporrà ai propri elettori.


A chi si rivolgerà il Pd di Zingaretti per contrastare le forze sovraniste, la cui vittoria alle europee è stata descritta come una vittoria di Pirro, portando ad esempio la presidenza del Parlamento europeo che è andata al Pd Davide Sassoli? Ecco come risponde Zingaretti:

"È il momento di costruire insieme l'alternativa. Dobbiamo imporre un'altra agenda, è questo il nostro compito. Dobbiamo combattere ed essere vicini ai giovani, alla classe operaia, a chi si sente emarginato, a chi ha paura del futuro. Ora vogliamo aprire un processo nuovo, una fase nuova, un secondo atto della rigenerazione del Pd".


Ma prima, è necessario battere la destra, questa destra:

"Guardare in faccia a questa destra è il modo migliore per sconfiggerla. La Lega va colpita nel suo nucleo più contraddittorio e fragile, Salvini nasconde gli interessi che difende, quelli dei ceti più ricchi. Vincono perché meglio di noi hanno assunto, anche con proposte velleitarie, la difesa degli italiani che hanno paura del futuro, ma al tempo stesso tradiscono gli italiani. Dobbiamo spezzare questo equivoco, questa contraddizione, per tornare con i piedi per terra, per tornare a vincere. Basta timidezze, dobbiamo andare al fondo delle debolezze di Salvini".


Ma Zingaretti non dimentica neppure i 5 Stelle, trasformatisi solo in utile stampella per i desiderata leghisti:

"Salvini vuole la Flat tax che non porta benefici ai redditi bassi, è indifferente al fatto che quota 100 è una pugnalata alle spalle alle nuove generazioni. I 5 stelle stanno perdendo l'anima, sono diventati una amara stampella che sorregge un progetto che non è il loro. Sta a noi svolgere una funzione democratica, non essere subalterni. L'agenda vera ce la detta l'istruzione, come ci hanno dimostrato drammaticamente i test invalsi".


Ma un partito non può sperare di sopravvivere solo sugli errori dei propri avversari, per questo il segretario del Pd ha annunciato una Costituente delle idee, che sarà costruita a partire da lavoro, scuola e formazione, a cui è chiamato a contribuire chiunque lo desideri, con le proprie proposte.

Riforma fiscale del lavoro, investimenti per l'ambiente, integrazione per combattere l'illegalità, iniziando dall'abrogazione per la Bossi - Fini.


Infine, il rinnovamento del modo in cui il Partito Democratico è organizzato: "Dobbiamo cambiare tutto - ha detto Zingaretti - così non si può andare avanti, basta arcipelago dove si esercita il potere, con un regime correntizio che soffoca tutto. Ci sono realtà territoriali feudalizzate, c'è ancora patrimonio di militanti prezioso. Serve una rivoluzione o non ce la facciamo”.

Abbiamo chiesto a Martina di chiedere una commissione per la modifica dello Statuto. Sarà una commissione di ascolto, di studio e di proposta. Propongo di arrivare a novembre. Diamoci dei tempi certi per arrivare a una decisione. Dico no al modello Salvini (ma forse avrebbe potuto dire anche modello Renzi): il comando assoluto di una persona è la premessa della sua solitudine e della sua sconfitta: credo a un partito che sopravviva ai suoi leader. Serve un partito radicalmente nuovo, una comunità organizzata".

Tra le novità in discussione per il nuovo statuto anche quella di eliminare la regola in base alla quale il segretario debba anche essere il candidato premier del Pd.

Riuscirà così Zingaretti a porre fine all'esperienza, estremamente negativa per il Pd e per il Paese, rappresentata dal renzismo?