Un agente della Polizia di Stato in servizio durante la manifestazione pro Palestina di sabato scorso a Milano ha scatenato un acceso dibattito politico e istituzionale dopo essere stato fotografato con un giubbotto nero recante la scritta Narodowa Duma (orgoglio nazionale), slogan legato all'estrema destra polacca.

La Questura di Milano ha avviato accertamenti per valutare eventuali responsabilità disciplinari, ma la vicenda è destinata a raggiungere l'Aula parlamentare, con il Partito Democratico (Pd) e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) che hanno chiesto interventi urgenti al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.  

Il giubbotto indossato dall'agente, in vendita sul sito dei nazionalisti polacchi Polscy Patrioci, presenta sul retro l'aquila bianca simbolo della Polonia, accompagnata dal motto associato a gruppi ultranazionalisti. La sigla Narodowa Duma è utilizzata principalmente da frange ultras vicine all'estrema destra, come i tifosi del Legia Varsavia, noti per legami con ambienti neonazisti.  

"Com'è possibile che appartenenti alle forze dell'ordine si presentino in servizio con abiti che richiamano ideologie neonaziste?", ha denunciato in una nota Matteo Mauri, deputato Pd e responsabile nazionale Sicurezza del partito, definendo l'episodio "gravissimo" e chiedendo al ministro Piantedosi di "non sottovalutarlo". Sulla stessa linea Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs alla Camera, che ha collegato il caso alla recente approvazione del decreto sicurezza: "I poliziotti non vogliono i numeri identificativi per non essere riconosciuti. Chi garantisce l'ordine pubblico deve essere riconoscibile e rispettare le regole".  

L'episodio solleva interrogativi sulla formazione e sul controllo degli agenti, soprattutto in contesti delicati come le manifestazioni politiche. La scelta di un simbolo legato a movimenti ultranazionalisti stranieri, in un momento di tensioni internazionali, appare particolarmente provocatoria. La Questura ha assicurato approfondimenti, ma le opposizioni chiedono trasparenza immediata, temendo che sia il preludio a derive autoritarie.  

Questo il commento della deputata dem Laura Boldrini:

"Il poliziotto che, alla manifestazione per la Palestina di Milano di sabato scorso, indossava un giubbotto dell'organizzazione neonazista polacca Narodowa Duma è stato identificato. Ma il problema sta a monte.Com'è possibile che un agente di polizia della Repubblica italiana, nata dalla liberazione dal nazifascismo, abbia potuto prendere servizio portando un simile capo d'abbigliamento senza che nessuno se ne accorgesse o glielo impedisse? Né un collega né un superiore: nessuno si è accorto di questo non trascurabile dettaglio?E com'è possibile che gli agenti intervenuti al rave di Torino, domenica scorsa, abbiano manganellato le ragazze e i ragazzi che stavano lasciando l'area proprio eseguendo l'ordine di sgombero? Abbiamo visto video in cui alcuni poliziotti colpiscono con i manganelli i furgoni e le auto che si allontanano. Perché accanirsi contro chi, pacificamente, sta abbandonando l'area?Le forze dell’ordine dovrebbero garantire l'ordine pubblico secondo i criteri di uno Stato democratico, rispettoso della libertà di riunione e di manifestazione, contrario all’uso sproporzionato e indiscriminato della forza pubblica.Per questo ho presentato un'interrogazione al ministro Piantedosi perché faccia chiarezza su questi episodi che destano molta preoccupazione".
E che cosa hanno detto al riguardo i (post) fascisti al governo, tipo Meloni e Salvini,  pronti ad applaudire sempre e comunque le forze dell'ordine anche quando, palesemente, agiscono come forze del disordine? NULLA, perché evidentemente approvano che un poliziotto in servizio si identifichi come un neofascista.



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