Sviatlana Tsikhanouskaya, principale voce dell'opposizione bielorussa, domenica aveva annunciato uno sciopero nazionale a partire da lunedì dopo che il presidente Alexander Lukashenko, ancora una volta, aveva risposto con l'uso della forza alle manifestazioni pacifiche che, per l'11esima settimana di fila, si sono svolte nel Paese nel fine settimana, per chiedere nuove elezioni e la liberazione dei prigionieri politici.

La data di domenica, aveva dichiarato la Tsikhanouskaya, era un "ultimatum popolare" per Lukashenko, che avrebbe dovuto dimettersi entro la mezzanotte.

"Il regime ha dimostrato ancora una volta ai bielorussi che la forza è l'unica cosa di cui è capace", ha dichiarato Sviatlana Tsikhanouskaya. "Ecco perché domani 26 ottobre inizierà uno sciopero generale".

E così è stato.


Lavoratori e studenti sono scesi in piazza con l'intento di paralizzare il Paese, che ha una popolazione di meno di 10 milioni abitanti. Già in passato l'opposizione bielorussa aveva tentato la carta dello sciopero generale, ma senza particolare successo. Dopo tre mesi di proteste a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone, adesso si ritenta quella strada.

I media locali riferiscono che molti lavoratori di molte delle imprese controllate dallo Stato avrebbero aderito, mentre fonti governative sostengono che il lavoro in tutte le principali fabbriche del Paese prosegue normalmente, dimenticando di aggiungere che quelle stesse fabbriche sono presidiate dalle forze di polizia che, in alcuni casi, avrebbero già effettuato degli arresti.


Centinaia gli studenti universitari che a Minsk si sono riversati in strada gridando slogan antigovernativi, sostenuti dai clacson delle auto che rallentano in fila indiana la circolazione nelle strade della capitale. 


Studenti che sono poi stati attaccati da agenti della polizia che hanno cercato di disperderli effettuando anche numerosi arresti che si vanno a sommare ai 523 (!) effettuati solo ieri durante le manifestazioni della domenica.

Finora sono state circa 15.000 le persone arrestate dagli inizi di agosto in Bielorussia, con quasi tutti i leader dell'opposizione fuggiti all'estero o in carcere.

Per tale motivo Sviatlana Tsikhanouskaya ha esortato i bielorussi a bloccare le strade, a disertare i posti di lavoro, a smettere di usare negozi e servizi governativi e a ritirare tutto il denaro dai propri conti bancari.

Tutto questo mentre la Russia è pronta ad intervenire nel caso Lukashenko non sia più in grado di controllare la situazione nel Paese.