Carlo e Matteo, un padre e un figlio, si trovavano a una distanza incolmabile. Non solo fisica, ma soprattutto emotiva. Carlo, un uomo pragmatico e ambizioso, aveva sempre sognato di avere un erede che seguisse le sue orme nel mondo del lavoro. Un figlio che fosse la sua copia perfetta, efficiente e sicuro di sé. Matteo, però, era tutto l'opposto: un sognatore, un artista con la testa tra le nuvole e poco interesse per il denaro e il successo materiale. Per Carlo, Matteo rappresentava un fallimento, mentre per Matteo, il padre incarnava tutto ciò che lo opprimeva.

Il viaggio del papà: UNA REALTÀ INCONSCIA

Entrambi riponevano aspettative nell'altro, ma queste speranze erano destinate a rimanere deluse. La tensione tra loro era palpabile, ogni incontro si trasformava in un conflitto, ogni parola in un’accusa. I weekend, invece di essere momenti di vicinanza, si tramutavano in battaglie verbali, dove ognuno cercava di dimostrare la propria superiorità.

Un giorno, dopo un ennesimo battibecco, Carlo propose un viaggio insieme. "Andiamo a esplorare un posto nuovo, lontano da tutto questo", disse, ma nel suo tono si percepiva un misto di impazienza e speranza. Matteo, pur riluttante, accettò, nella speranza che quel viaggio potesse finalmente diventare un'occasione per conoscersi meglio. Partirono per una piccola isola del Mediterraneo, lontana dai rumori della città, convinti di poter lasciarsi alle spalle le loro divergenze. L’atmosfera, inizialmente tesa, si rifece un po’ quando arrivarono sull’isola. Ma il destino aveva altri piani in serbo. Durante una passeggiata lungo la spiaggia, un’improvvisa tempesta li colse di sorpresa. I venti furiosi e le onde alte li trascinarono via, fino a farli naufragare su un’isola sconosciuta. Quando si risvegliarono, si trovarono in un luogo surreale, circondati da detriti di plastica, frutto del consumismo umano. Era un’isola strana, dove la bellezza naturale era offuscata dall’inquinamento, e le creature marine sembravano confondere l’azzurro dell’acqua con il grigio della plastica. A quel punto, il loro incontro con l'inaspettato prese forma: un essere sovrannaturale emerse dall’acqua, avvolto in melodie incantate. Un’arpista eterea, il cui canto esprimeva la sofferenza degli oceani e delle creature in pericolo.

"Aiutatemi", chiese l'essere, "la musica è il mio linguaggio, e io ho bisogno di voi per salvare ciò che resta di questo mondo". La richiesta era inusuale, ma per Carlo e Matteo, abituati a comunicare attraverso il conflitto, la musica divenne un ponte. Scoprirono che, con ogni nota che suonavano, riuscivano a collegarsi fra loro e all’essere che li ascoltava. Le melodie li liberavano dalle loro paure e fragilità, permettendo loro di ascoltare sinceramente le esperienze di ciascuno. Durante le lunghe notti sull’isola, mentre suonavano insieme, Carlo cominciò a vedere in Matteo non solo il ragazzo che aveva deluso le sue aspettative, ma anche un giovane capace di emozioni profonde. Matteo, dal canto suo, vide il padre per quello che era: un uomo vulnerabile, carico di incertezze e paure. Entrambi compresero che le loro differenze non erano difetti, ma sfumature che arricchivano il loro legame.

Col passare dei giorni, l’essere “musicale” mostrò loro come l’armonia potesse superare ogni discordia. Carlo iniziò a riconoscere che il sogno di avere un figlio perfetto era un’illusione, mentre Matteo capì che la ricerca del successo non significava rinunciare ai propri sogni. Insieme, crearono una sinfonia di suoni stridenti e dolci, un riflesso della loro vita, composta non solo di successi ma anche di imperfezioni.

L’isola, pur essendo una rappresentazione visibile della crisi ambientale, divenne un simbolo di rinascita. Attraverso il loro sforzo comune, iniziarono a raccogliere i rifiuti di plastica, trasformandoli in strumenti musicali. Con le mani sporche di alghe e sabbia, la loro connessione si fece più forte, portando alla creazione di un concerto che attirò anche le creature marine. Quella musica, il linguaggio universale, riecheggiò tra le onde, richiamando l’attenzione degli altri esseri della natura, che si unirono in una danza di celebrazione.

Quando finalmente il mare calmò le sue acque, un’imbarcazione apparve all’orizzonte. Era tempo di tornare a casa, ma entrambi lo sapevano: nulla sarebbe stato come prima. Mentre salivano a bordo, Carlo abbracciò Matteo, "Ho sbagliato a giudicarti, e credo che tu sia più di quanto ho mai immaginato". Matteo ricambiò l’abbraccio, "E tu hai bisogno di più colori nella tua vita, papà". Il viaggio che avrebbero intrapreso verso casa non avrebbe posto fine alle loro differenze; piuttosto, sarebbe stato l'inizio di una nuova comprensione reciproca. Durante il tragitto, parlavano di esperienze future, di progetti che avrebbero potuto realizzare insieme, di sogni condivisi e di un futuro più luminoso.

Tornati alla vita quotidiana, Carlo e Matteo si impegnarono attivamente in iniziative ecologiche, lavorando insieme per una causa comune. Ogni volta che si trovavano di fronte a una differenza, ricorrevano al linguaggio della musica, ricordando quella magica isola e l’essere che aveva illuminato i loro cuori. “Ci tenevo molto però a raccontare questa storia”, dichiarò Carlo, “perché vedere un uomo convinto di sapere tutto cadere di fronte ai suoi incubi fa sempre ridere. E far ridere è la mia missione principale.” Il viaggio del papà non era solo un’avventura per cercare di ricomporre i rapporti; era diventato un incontro di anima e cuore, dove la musica e l’amore avevano trovato casa, riportando equilibrio in una relazione che sembrava perduta. E in fondo, questa era la vera essenza del viaggio: scoprire che le differenze, quando accolte e comprese, possono generare una sinfonia meravigliosa, tanto quanto la vita stessa.

VIDEO IL Viaggio Del Papà

 Italiaconcerti in collaborazione con Nicola Canonico per GoodMood presenta

16 aprile 2025 
ore 20,45 

MAURIZIO CASAGRANDE

IL VIAGGIO DEL PAPA’

una commedia di Maurizio Casagrande e Francesco Velonà

con Ania Cecilia, Michele Capone, Arianna Pucci

Canzoni originali Ania Cecilia
Regia Maurizio Casagrande

Disegno luci Saverio Toppi - Scenografia Max Comune - Costumi Mariarosaria Riccio

BIGLIETTI
Prestige € 31,00 - Poltronissima € 27,00 - Poltrona € 20,00 - Poltronissima under 26 anni € 19,00

Per acquisto:
biglietteria del Teatro
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Teatro Manzoni
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*_©Angelo Antonio Messina