In Israele dopo che gli ultimi voti sono stati conteggiati, anche il risultato della quarta elezione in due anni per le politiche si è conclusa con un nulla di fatto. 

I parlamentari alla Knesset sono divisi tra due blocchi che non sono in grado di assicurare i 61 seggi necessari per trovare una maggioranza che riesca a dar vita ad un governo stabile.

I partiti di centrosinistra hanno 57 seggi, ma non dei programmi che possano far dire con certezza che, uniti, possano costituire una base per dar vita ad una maggioranza... casomai riuscissero a trovare i 4 seggi mancanti.

Nello schieramento opposto il Likud la fa da padrone, con la sua corte di partiti a sostegno degli ebrei ultraortodossi. Nonostante le dichiarazioni trionfanti di Netanyahu, il suo partito insieme a quelli degli alleati non va al di là di 52 seggi. Nel caso venisse loro in soccorso il partito di Naftali Bennet, Yamina, alla coalizione mancherebbero comunque 2 seggi per avere la maggioranza. Ci sarebbero a disposizione i 4 seggi della lista araba di Mansour Abbas che non avrebbe alcun problema ad allearsi con la coalizione di destra, che in quel caso, però, perderebbe l'appoggio dei partiti ultraortodossi.

Quindi? Stallo è parola che anche stavolta viene utilizzata per descrivere l'esito del voto.

Prospettive? In pratica ne esistono due. La prima è che Israele torni di nuovo a votare, in quella che finirebbe per essere una sorta di rappresentazione in salsa mediorientale del "Giorno della Marmotta". L'altra, che probabilmente risolverebbe la situazione, è che Netanyahu si faccia da parte o che sia lo stesso Likud a sfiduciarlo. In tal caso, non è escluso che si potrebbe formare una sorta di governo di unità nazionale in grado di portare a termine la legislatura.

Ma Netanyahu non sembra per nulla propenso a farsi da parte, come dimostra il seguente post autocelebrativo da lui pubblicato sul proprio account...

Domani sera, quando festeggeremo in famiglia, ricordiamoci dove eravamo l'anno scorso mentre vediamo che l'Europa è ancora in lockdown, isolata, in rovina. Nello Stato di Israele siamo tutti liberi, dopo aver rimosso da noi i resti della peste, grazie a una persona: Benjamin Netanyahu. Grazie.