Venerdì scorso, la Svezia ha espulso Mahmut Tat, un curdo che aveva chiesto asilo a Stoccolma nel 2015 dopo essere stato condannato in Turchia a 6 anni e 10 mesi di reclusione per presunti legami con il PKK. La sua domanda di asilo finale è stata respinta lo scorso anno dall'Agenzia svedese per la migrazione. 

Il ministro della migrazione, Maria Malmer Stenergard, non ha risposto alle richieste di commento, ma ha detto in una intervista che il governo non ha avuto alcun ruolo nella decisione:

"Si tratta di un caso di espulsione in cui la domanda di asilo di un individuo è stata respinta", ha detto a SVT. "Il governo non ha alcun ruolo nel pronunciarsi sulle domande di asilo".

La conseguenza di quanto deciso dalla Svezia l'ha resa nota la televisione di Stato turca TRT che ha dichiarato che sabato Tat è stato trasferito in una prigione di Istanbul. 

Svezia e Finlandia, a maggio di quest'anno, hanno chiesto l'adesione alla Nato in risposta all'invasione russa dell'Ucraina. La Turchia ha condizionato il suo assenso al loro ingresso, accusando i due Paesi di ospitare militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e di altri gruppi, etichettati da Ankara come terroristi. L'ingresso nella Nato è soggetto all'adesione di tutti e 30 i Paesi membri. Solo la Turchia non ha ancora dato il suo via libera.

La Turchia, mercoledì, aveva affermato che Svezia e Finlandia hanno compiuto progressi verso l'adesione alla NATO, ma che devono ancora fare di più per soddisfare le richieste di rimpatrio che interessano anche persone con presunti legami con Fethullah Gulen, il religioso turco che vive negli Stati Uniti accusato da Erdogan di aver orchestrato il fallito tentativo del presunto colpo di Stato del 2016.

Stoccolma ed Helsinki, pur negando di ospitare militanti, si sono impegnate a cooperare con Ankara.


Pertanto, fuor dai denti, Nato, Europa e Stati Uniti da una parte si riempiono la bocca affermando che il supporto all'Ucraina è anche una vicenda che riguarda democrazia e diritti umani, dall'altra permettono alla Turchia di continuare a perpetrare il genocidio contro il popolo curdo, in cambio del "parzialissimo" appoggio di Ankara a Kiev... con Zelensky che non manca occasione di sperticarsi in ringraziamenti ad Erdogan... che a sua volta sta facendo lautissimi affari con Mosca!

Inoltre, nessuno è riuscito a spiegare perché l'occidente deve difendere gli ucraini dall'aggressione dei russi, mentre allo stesso tempo deve supportare i turchi nello sterminio dei curdi e gli israeliani in quello dei palestinesi.  

E questo sarebbe il rispetto dei diritti umani di cui alcuni si riempiono la bocca?