Doveva essere la commissione di Vigilanza a confermare la nomina di Marcello Foa a presidente della Rai. I membri che si riuniscono a palazzo San Macuto sono 40. Perché la nomina di Foa venisse confermata erano necessari 27 voti, pari ad una maggioranza di due terzi della commissione.

I voti favorevoli, però, sono stati 22, a cui si aggiunge il voto in bianco di Alberto Barachini, Forza Italia, presidente della commissione. Gli altri membri presenti non hanno partecipato al voto.

E adesso che succede? «Prendo atto con rispetto della decisione della Commissione di Vigilanza della Rai. Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel Consiglio, incarico che mi è stato proposto dall’Azionista. Non posso - ha dichiarato Marcello Foa - che mettermi a sua disposizione, invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai.»

Insomma, a questo punto ditemi che cosa devo fare a quale sarà la mia sorte, ha chiesto Foa. Non potendo essere presidente, almeno per il momento, il futuro di Foa sembra essere nel CdA Rai, almeno secondo le intenzioni di Lega e 5 Stelle. Ma nel caso venisse nominato un nuovo presidente esterno all'attuale CdA, quale sarebbe la sorte di Foa? Una bega, l'ennesima, che va ad aggiungersi a quelle tuttora in essere che fanno da supporto all'attività di questo governo in relazione alla gestione delle aziende pubbliche.

Ma in questa vicenda, l'anomalia da sottolineare è anche quella che riguarda la Lega. Saputa della bocciatura di Foa, a reagire è stato subito il solo Movimento 5 Stelle, nonostante il candidato presidente fosse in quota Lega, con la seguente dichiarazione dei capigruppo 5 Stelle alla Camera e al Senato, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli:

«Foa Presidente è il simbolo di una nuova RAI all'insegna dell'indipendenza e della libertà d'informazione. Oggi si è ricostituito il patto del nazareno per bloccare la sua nomina.
Forza Italia e Pd si sono schierati contro di lui, allievo di Montanelli, giornalista de Il Giornale e forte sostenitore della sovranità nazionale.
Dal Pd te lo aspetti, ma da Forza Italia? E' un colpo basso alla Lega. Non siamo loro alleati, ma da noi avranno sempre lealtà e correttezza.»

Una dichiarazione politica che avrebbe avuto un senso se fosse stata fatta dalla Lega... e invece viene dai 5 Stelle! Non solo... la Lega ancora non ha rilasciato sull'argomento alcuna dichiarazione ufficiale. Eppure Foa era il suo candidato!

Perché Salvini non ha detto niente in proposito? Perché i 5 Stelle si sono sentiti in dovere di anticipare la Lega con una dichiarazione che va a sindacare, implicitamente, sui rapporti politici tra Lega e Forza Italia? Adesso cambierà qualcosa nell'alleanza di centrodestra? Quanto è successo è da considerarsi come una prima piccola vendetta o un avvertimento di Berlusconi per l'esplosione di consensi di Salvini e per ricordargli che la Lega non può comunque fare a meno di Forza Italia?

Per ora queste rimangono solo domande. Se non nelle prossime ore, sicuramente nei prossimi giorni ne sapremo di più.