400 mila vittime, 12 milioni di sfollati, 12,4 milioni persone, il 60% della popolazione, colpite dall’insicurezza alimentare. Questo il bilancio di 10 anni di guerra in Siria, un conflitto praticamente indefinibile, visto l'intrigo tra popoli, milizie, eserciti che finora si sono fronteggiati tra loro, in alcuni casi nemici, in altri alleati, poi ancora nemici...
Il Papa poco più di una settimana fa, il 6 marzo durante la sua visita Iraq, in occasione dell’incontro interreligioso nella Piana di Ur, aveva invitato tutti i rappresentanti delle fedi a pregare affinché tutto il Medio Oriente, ed in particolare la vicina, martoriata Siria, passasse dal conflitto all’unità, percorrendo la via della pace con condivisione e accoglienza.
Oggi, dopo la preghiera dell'Angelus, Francesco ha ricordato ancora una volta che in questi giorni ricorre il decimo anniversario dell'inizio della guerra in Siria:
"Cari fratelli e sorelle, dieci anni fa iniziava il sanguinoso conflitto in Siria, che ha causato una delle più gravi catastrofi umanitarie del nostro tempo: un numero imprecisato di morti e feriti, milioni di profughi, migliaia di scomparsi, distruzioni, violenze di ogni genere e immani sofferenze per tutta la popolazione, in particolare per i più vulnerabili, come i bambini, le donne e le persone anziane. Rinnovo il mio accorato appello alle parti in conflitto, affinché manifestino segni di buona volontà, così che possa aprirsi uno squarcio di speranza per la popolazione stremata. Auspico altresì un deciso e rinnovato impegno, costruttivo e solidale, della Comunità Internazionale, in modo che, deposte le armi, si possa ricucire il tessuto sociale e avviare la ricostruzione e la ripresa economica. Preghiamo tutti il Signore, perché tanta sofferenza, nell’amata e martoriata Siria, non venga dimenticata e perché la nostra solidarietà ravvivi la speranza".