Durante il vertice globale sulla pace tenutosi in Svizzera il 15 e 16 giugno, i partecipanti hanno concordato una posizione comune su tre punti: sicurezza alimentare, sicurezza nucleare ed energetica e rilascio di tutti gli ucraini, adulti e bambini catturati e deportati, rapiti dalla Russia. Questi i punti chiave per una pace giusta e sostenibile elencati nel Comunicato Congiunto su cui intavolare un piano di lavoro per un trattato di pace in Ucraina.Questo vertice è diventato il più grande evento internazionale a sostegno dell'Ucraina e della pace, con 101 paesi e organizzazioni internazionali in rappresentanza di tutti i continenti: America Latina, Medio Oriente e Asia, Africa, Europa, Pacifico, Australia e Nord America. Due terzi dei paesi partecipanti erano rappresentati al massimo livello. Il Summit ha consentito a ciascuno dei partecipanti di dimostrare una leadership globale. In sostanza, questo evento è il primo passo verso una pace giusta basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sui principi fondamentali del diritto internazionale.Nel comunicato, i partecipanti al vertice hanno sottolineato che l'uso dell'energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto e rispettoso dell'ambiente, e che le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa la centrale nucleare di Zaporizhzhia, devono funzionare in modo da non creare pericoli sotto il pieno controllo sovrano dell’Ucraina e sotto la supervisione dell’AIEA.Il comunicato congiunto contiene anche una clausola sulla produzione e fornitura ininterrotta di prodotti alimentari. Gli attacchi alle navi mercantili, ai porti civili e alle infrastrutture portuali civili sono inaccettabili. Il Comunicato sottolinea che la sicurezza alimentare non deve essere in alcun modo utilizzata come arma.I prigionieri di guerra devono essere rilasciati attraverso uno scambio completo e tutti i bambini e i civili ucraini deportati e illegalmente sfollati devono essere riconsegnati all'Ucraina.Questi tre punti fanno parte dei dieci della Formula di Pace che il presidente Volodymyr Zelenskyy ha presentato nel novembre 2022 durante l’incontro del G20 in Indonesia. Il lavoro sui restanti punti proseguirà insieme alla comunità internazionale secondo i formati di lavoro stabiliti nel Vertice.
Questa è la nota dell'Ufficio di presidenza di Zelensky a conclusione del Summit per la pace in Ucraina organizzato a Burgenstock, in Svizzera.
Sui 100 Paesi partecipanti, la dichiarazione finale non è stata sostenuta da Armenia, Bahrein, Brasile, India, Indonesia, Colombia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Suriname, Tailandia ed Emirati Arabi Uniti. Non l'hano firmata neppure Cina e Russia... ma non erano presenti!
Che senso ha fare un summit per la pace quando una delle due parti in conflitto, la Russia, non solo non partecipava... ma non è neppure stata invitata a partecipare?
La riunione è servita solo a fare una conta dei Paesi a supporto dell'Ucraina, per consentire a Zelensky di poter dire ai propri amministrati non siamo soli e possiamo continuare a combattere perché abbiamo un largo consenso internazionale.
Ma la conseguenza del combattere è anche morte e distruzione, cose che, al momento, gli altri Paesi che supportano l'Ucraina non stanno condividendo, lasciando che sia solo Kiev a sostenerne peso e conseguenze.
Viola Amherd, presidente della Confederazione elvetica, ha cercato di dare un senso al summit riassumendone i contenuti in una dichiarazione in cui ha detto che "quanto dibattuto negli ultimi due giorni ha dimostrato che ci sono punti di vista diversi, ma che è più importante l'aver stabilito che il percorso verso la pace in Ucraina debba essere perseguito sulla base del diritto internazionale e, in particolare, della Carta delle Nazioni Unite. ... Per raggiungere tale obiettivo sono necessari ulteriori passi. La Svizzera è pronta a continuare a svolgere un ruolo attivo in questo processo di dialogo", aggiungendo di essere convinta che a questo summit ne seguiranno altri per arrivare finalmente alla risoluzione del conflitto.