In tarda serata, il Parlamento britannico ha espresso il proprio assenso, con 328 voti a favore contro 301 contrari, a discutere mercoledì una legge che impedisca al Governo di consentire una Brexit senza un accordo con l'Europa, oltre a chiederne il rinvio della scadenza alla fine di gennaio 2020.
A favore della mozione hanno votato anche 21 parlamentari del partito conservatore che, per tale motivo, sono stati espulsi dai Tories e non saranno ricandidati alle prossime elezioni, che potrebbero essere a breve.
Infatti, dopo aver appreso l'esito del voto, Boris Johnson ha preso la parola dichiarando che la decisione del Parlamento ostacolerà la possibilità di rivedere l'accordo siglato dalla May ed, in particolare, il ritiro del backstop relativo agli scambi commerciali tra Irlanda e Irlanda del Nord. Per tale motivo, ha anticipato che oggi chiederà che i britannici tornino al voto il 15 ottobre per eleggere un nuovo Parlamento.
Riuscirà Johnson a far passare la sua proposta? Ha bisogno di due terzi del Parlamento con i laburisti che da tempo chiedono di ritornare alle urne... ma c'è un problema. Corbyn, leader dei laburisti, ha già anticipato che il suo gruppo non voterà a favore di nuove elezioni finché prima non sia approvata la legge che impedisca una Brexit "no deal" per il timore che il premier britannico modifichi successivamente la data del voto, rimandandolo a dopo il 31 ottobre, data di scadenza attualmente fissata per l'uscita del Regno Unito dall'Ue.
Pertanto, anche questo mercoledì, alla Camera dei Comuni si prevede un dibattito acceso e non si escludono colpi di scena.
Aggiornamento.
Nel tardo pomeriggio, la Camera dei Comuni ha votato a favore della legge contro una Brexit "no deal", approvandola con 329 voti a favore e 300 contrari.
Adesso, però, la legge dovrà passare all'esame della Camera dei Lord e fare i conti con un possibile ostruzionismo che potrebbe ritardarne il nuovo approdo alla Camera dei Comuni, prima che questa chiuda per riprendere i lavori il 14 ottobre.