Un paio di giorni fa Letta dichiarava:

"I rialzi di oggi confermano l’urgenza di un intervento drastico che ponga un tetto fissato al prezzo dell’elettricità. E la necessità di raddoppiare il credito d’imposta per l’energia che consenta il recupero di parte degli enormi aumenti in corso. Ne va della tenuta del Paese."

Non contento il giorno dopo aggiungeva:

"Con quale credibilità chi 37 giorni fa ha fatto cadere il governo Draghi pretende oggi dal governo Draghi misure per la crisi energetica?"

Il riferimento al Movimento 5 Stelle è più che scontato, tanto che il suo presidente, Giuseppe Conte, ritiene doveroso ricordare a Letta quello che, a quanto pare, sembra essersi dimenticato... nonostante sia trascorso così poco tempo:

"Enrico rispondo alla tua domanda: mentre noi incalzavamo Draghi proponendo soluzioni straordinarie e tempestive contro il carobollette e gli stipendi troppo bassi, forse tu eri distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti. Se avessi sostenuto quelle nostre proposte ora avremmo soluzioni per imprese e famiglie: nel Conte II con un Pd più attento a questi temi lo abbiamo fatto.Il Movimento da subito ha chiesto a Draghi risposte adeguate alla gravità dell’emergenza economica, e proprio il fatto che queste non siano arrivate ci ha reso impossibile rimanere corresponsabili di un’azione di governo in pieno stallo. Comunque veniamo al sodo, leggi un po’: cosa prevede l’agenda Draghi per una crisi così grave? Non mi dire altri 6 euro al mese per i lavoratori".

La risposta di Letta? La ripetizione di quanto già aveva sostenuto in precedenza, nonostante il contenuto sia smentito e smentibile dalla cronologia delle dichiarazioni e dai documenti che possono essere consultati su Internet:

Non solo. Lo stesso Letta oggi conferma di esser pure ambientalista. Ecco l'ultima esternazione della sua propaganda:

Ma come? Dice di supportare le energie rinnovabili e poi si impegna per la realizzazione di nuovi inceneritori e rigassificatori ad libitum?

Una coerenza, comunque, nella proposta di Letta c'è: quella di sostenere la confusione come denominatore comune della sgangherata alleanza da lui realizzata per le prossime elezioni politiche. 

Secondo il confuso Letta, uno dovrebbe votare i candidati di un'alleanza (di cui nessuno conosce o si ricorda il nome) che, a suo dire, è puramente elettorale e che, nel caso vincesse le elezioni, non potrebbe governare essendo i suoi componenti in disaccordo su tutto o quasi.

Anche questo è colpa dei 5 stelle?  

Letta sta perdendo consensi per le sue scelte insensate e la gente che non è più disposta a votare Pd come un atto di fede, credendo che quel partito sia la continuazione del vecchio PCI, sta creando ulteriori problemi nei sondaggi che puntualmente dimostrano a Letta le conseguenze delle sue castronerie. 

Per questo il segretario dem adesso ha deciso di attaccare apertamente i 5 stelle cercando di "raccattare" consensi in quell'area. È la riprova di quanto sia disperato.