Nonostante sembrasse ormai una nomina scontata, neppure Agostino Miozzo sarà il nuovo commissario della Sanità calabrese. Secondo quanto riportano le agenzie, il Governo non avrebbe accettato le condizioni di Miozzo che avrebbe chiesto al premier Conte di utilizzare per il nuovo incarico anche dei poteri in deroga.

La condizione sarebbe stata ritenuta inaccettabile. 

Quindi, tra rinunce, dimissioni e veti incrociati sono arrivati a sei i nomi che in poco più di una settimana non ricoprono e non ricopriranno l'incarico di gestire, per conto del Governo, la sanità calabrese che, per proprie mancanze, da sola non è in grado di gestirsi.

Le stesse fonti che hanno comunicato la notizia adesso parlano di un ritorno alla "ribalta", per quell'incarico, di Narciso Mostarda, direttore dell'Asl Roma 6, che in precedenza non aveva avuto però il placet dei 5 Stelle.

Ieri, Salvini si era espresso sul tema in questi termini: "Il governo si dia una mossa, siamo al quinto nome che ha detto no grazie. Come commissario prendessero un bravo medico, professore calabrese, scommettiamo sulla Calabria. Miozzo sarebbe una follia". 

Questo, invece, il commento (sempre di ieri) del presidente, facente funzione, della regione Calabria, il leghista Nino Spirlì: