Di seguito, la sceneggiata messa in campo da Fratelli d'Italia nella sessione di interrogazioni a risposta immediata che si è tenuta alla Camera il 5 novembre, per cercare di dimostrare al Paese che il governo Meloni stia facendo qualcosa per risolvere il gravissimo problema relativo alle liste d'attesa nella Sanità.

Questa l'interrogazione del "fratello d'Italia" Maccari al ministro Schillaci: "Vorremmo, signor Ministro, capire quali iniziative ha intenzione di mettere in atto per arrivare completamente alla riduzione delle nostre liste d’attesa".

Questa la risposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci: "Ringrazio gli onorevoli interroganti, che mi consentono di illustrare lo stato di attuazione delle disposizioni adottate con il decreto-legge n. 73 del 7 giugno 2024, convertito dalla legge n. 107 del 29 luglio 2024, che prevede misure concrete per aumentare l’efficienza del Servizio sanitario nazionale. Per la prima volta, la Nazione ha finalmente un progetto strutturale per il governo delle liste d’attesa. Siamo partiti con la scoperta che nessuno aveva mai pensato a un monitoraggio nazionale; siamo partiti prendendo amaramente atto che non si è fatta programmazione per anni, per poi oggi urlare alla mancanza di medici e infermieri, soprattutto nei settori più critici; siamo partiti da fondi a pioggia, che, invece di essere spesi dove serviva realmente, sono stati destinati a tappare i buchi o addirittura conservati, come se fossero tesori intoccabili, mentre tanti cittadini sono in fila per gli accertamenti. Ora il progetto c’è, i dati che stiamo ricevendo da Agenas sono confortanti. Uno su tutti, come esempio, il Lazio, con realizzazione di un CUP unico, con stanziamenti mirati, con una giunta determinata ad affrontare concretamente il problema, le prenotazioni sono cresciute in maniera molto significativa. Segnalo poi le attività in corso per l’istituzione della piattaforma nazionale delle liste d’attesa. A tal riguardo, Agenas ha avviato tutte le attività propedeutiche alla progettazione e alla realizzazione del nodo di interoperabilità con le regioni e le province autonome per la raccolta dei dati che saranno utilizzati per effettuare il calcolo degli indicatori sui tempi di attesa, da esporre al febbraio 2025 nel Portale della Trasparenza di Agenas. Il processo di implementazione della piattaforma è in via di ultimazione. Tra le attività già concluse, ricordo la definizione del tracciato per l’acquisizione del flusso per il monitoraggio ex ante delle prestazioni ambulatoriali prenotate in regime istituzionale in attività libero-professionale intramuraria relativamente a 19 prime visite e 96 prestazioni diagnostiche, suddivise in 31 raggruppamenti, nonché la condivisione, con tutte le regioni e le province autonome, delle specifiche tecniche del flusso per il monitoraggio ex ante delle prestazioni ambulatoriali prenotate e la raccolta delle adesioni. Tra le attività in perfezionamento, segnalo che sono alla mia attenzione, in particolare, le linee guida per la definizione dei criteri di realizzazione del funzionamento della piattaforma predisposta da Agenas. Nel corso del mese di novembre verranno effettuate specifiche prove di acquisizione dei dati mediante la modalità di flusso con diverse regioni. Entro il 10 dicembre si procederà alle prove di acquisizione dei dati. Dal mese di febbraio del 2025 sarà quindi disponibile il cruscotto con gli indicatori di monitoraggio delle liste d’attesa, con i dati relativi a tutte le regioni e le province autonome. Riferisco, altresì, che sono prossimi all’adozione tutti i rimanenti decreti attuativi, quindi il processo di attuazione del decreto n. 73 del 2024 è in dirittura d’arrivo, costituisce una riforma fondamentale per garantire a tutti i cittadini il loro diritto alla salute. Concludo, però, sottolineando dove sono i nodi nevralgici. Recentemente ho scritto alle regioni per chiedere, ancora una volta, controlli serrati e rispetto delle leggi. Le liste illegalmente chiuse non dipendono da mancanza di medici, se poi all’arrivo di un giornalista gli ambulatori, le sale operatorie e gli uffici diventano immediatamente operativi e disponibili. Non è più accettabile che i fondi stanziati per le liste d’attesa non siano ancora stati spesi proprio per abbattere le liste d’attesa. Ringrazio, quindi, gli onorevoli interroganti e chiedo a tutti di supportare la riforma e di farci portatori di serietà verso l’applicazione delle norme e verso il ripristino del diritto alla salute, soprattutto per i cittadini che hanno meno".

Dopo che il ministro ha reso noto che la responsabilità dei ritardi è in capo alle regioni (ma non sono quasi tutte governate dalla destra?) la deputata FdI Lancellotta, ha risposto così, nella replica: "Grazie, signor Ministro. Come gruppo di Fratelli d’Italia esprimiamo piena soddisfazione per la risposta appena fornita alla nostra interrogazione. In maniera puntuale ella, a nome del Governo, ci ha rassicurato che i decreti attuativi relativi allo smaltimento delle liste di attesa sono in arrivo e che, entro fine anno, sarà online la piattaforma di monitoraggio e di controllo per le liste di attesa, che monitorerà l’andamento delle liste su tutta la nostra Nazione, regione per regione. Saremo così in grado di conoscere le regioni più virtuose oppure le regioni che sono in difficoltà e che non sono riuscite a spendere bene le risorse appositamente stanziate. Proprio per questo motivo, perché noi siamo l’Italia del merito, leggiamo con favore i 50 milioni stanziati per l’anno 2025 e i 100 milioni a decorrere dall’anno 2026, previsti nel bilancio 2025, approdato in prima lettura in questo ramo del Parlamento, a favore delle regioni che risultino adempienti relativamente alle voci delle liste di attesa. Noi, come il Governo, vogliamo essere coloro che combattono le liste immotivatamente e illegalmente chiuse e le agende non consegnate. Siamo tra coloro, come il Governo, che vogliono dare un senso compiuto all’articolo 32 della Costituzione e a quanto previsto nel Titolo V della Carta per una gestione efficace ed efficiente della sanità. Siamo tra quelli, signor Ministro, che, insieme a lei e al Governo, vogliono fare la propria parte fino in fondo per curare efficacemente chi soffre."

Da ricordare che la spesa sanitaria prevista nella prossima manovra, che copre il triennio 2025-27, secondo i conti fatti dalla fondazione GIMBE, nel 2027 diminuirà al 5,9% del Pil, nonostante l'attuale 6,4% non sia ritenuto sufficiente.