Per un miglior futuro ambientale e per una crescita economica generata dal riciclo servono proposte concrete e fattibili, energia e sostenibilità ambientale sono possibili solo se smettiamo di chiedere al nostro pianeta di essere il divoratore dei nostri rifiuti.

 Tra le proposte più interessanti nell’ambito delle energie alternative a quelle di derivazione fossile generate dal riutilizzo di biomasse di scarto, è da considerarsi di primaria importanza quella della società italiana New sati engineering (soluzioni avanzate tecnologie innovative), i valori sono molteplici, dal dimensionamento dell’impianto (trattamento di 10.000 tonnellate annue di biomasse), in completa armonia di impatto ambientale al totale riutilizzo di tutti i derivati, sia in termini produttivi di rendita economica, sia come parziale alternativa alle discariche ed ai termovalorizzatori: un passo avanti che, anche grazie agli incentivi riguardanti l’immissione in rete del biometano avanzato, pongono il nostro paese in un ambito di eccellenza mondiale. 

Gli impianti vengono progettati in base alle biomasse da trattare (forsu, scarti agricoli, reflui, scarti di macellazione). Per finalizzare al massimo la resa in biometano avanzato, recuperano interamente l’anidride carbonica generata dal processo (viene utilizzata per coltivare microalghe o per vendita ai settori di riferimento) e producono 4.500 tonnellate anno di fertilizzante di alta qualità. I sistemi di controllo delle emissiioni odorigene contengono al di sotto delle soglie previste dalle normative regionali e nazionali gli impatti olfattivi.

Il biometano (a seconda della tipologia di impianto viene prodotto in quantità annue variabili dai 3.300.000 ai 4.125.000 metri cubi), sostituisce a tutti gli effetti il metano di estrazione fossile, è adatto per l’immissione nella rete di distribuzione nazionale o per l’autotrazione; un piccolo passo che indica una via possibile alla riduzione di estrazioni fossili e della C02 derivata dalle stesse. In tema di economia circolare, il riutilizzo produttivo delle biomasse di scarto, considerando i costi sia economici che ambientali delle tradizionali metodologie di smaltimento, rappresenta la direzione “green” più concreta alla soluzione di molti problemi e non certamente solo per il business che l’investimento rappresenta: un riciclo intelligente incentiva la differenziazione dei rifiuti urbani ed un uso più idoneo degli stessi (in Italia vengono raccolti annualmente circa 100 kg pro capite di rifiuti organici).

Un percorso obbligato anche per diminuire il sovraccarico di matrici destinate all’incenerimento, con il conseguente rilascio in atmosfera di inquinanti e ceneri (in peso, circa il 30% del rifiuto in ingresso bruciato - dati di Ispra).

Per un miglior futuro ambientale e per una crescita economica generata dal riciclo servono proposte concrete e fattibili, energia e sostenibilità ambientale sono possibili solo se smettiamo di chiedere al nostro pianeta di essere il divoratore dei nostri rifiuti.