La storiella “dell’unto” non mi è nuova, il primo (e speravo l’ultimo) unto della serie è stato Berlusconi quando si affacciò nel ‘94 sulla scena elettorale: è inquantificabile il numero di generazioni che dovranno essere sacrificate per pagare il prezzo delle le sue “unzioni”.

Gli italiani non si sono minimamente accorti che gli era capitato tra le mani un altro soggetto che li ha “unti” ben benino con i suoi show convertendoli alla crociata risanatrice del Paese. Per anni ha incalzato le sue platee paganti, le ha coltivate, vezzeggiate, divertite e gradualmente imbonite a votare i giovani rappresentanti del suo movimento spedendo gli eletti nelle fauci dei partitocrati infastiditi da quelle presenze estranee e inopportune per la realizzazione dei loro programmi comunque è stata per questi ragazzi l’occasione per fare un po' di esperienza.  

Il boom elettorale del Movimento nel 2018 è stato determinato dal voto di protesta degli elettori del PD come conseguenza del fallimento della politica renziana; verso la compagine parlamentare dei 5S si è subito manifestata un’avversione feroce da parte della partitocrazia e i loro estimatori, la loro fortuna è stata la scelta di uno sconosciuto professore universitario come premier che risulterà una decisione fortunata non solo per il Movimento ma anche per buona parte della collettività.

I due governi retti dal premier Conte sono stati pesanti ed impegnativi e questo ha messo in luce una personalità capace di gestire situazioni straordinarie e difficili, onesta e determinata a perseguire scelte basate sulla correttezza costituzionale e i valori morali e non sul tornaconto personale o sul profitto.

È proprio vero che l’onestà e l’intelligenza non pagano. Il premier Conte mai avrebbe immaginato che il suo peggior detrattore gli era così vicino; gli insulti e i dileggi da parte della stampa servile, le trappole e i tradimenti degli “alleati” sono stati fardelli pesanti da sopportare ma ciò che ha detto e fatto il garante nei suoi confronti è imperdonabile e colpisce la dignità di tutti coloro che hanno creduto in buona fede nel sogno di poter cambiare le cose in Italia con i “vaffa..” e votando i giovani dei 5S sulla semplice fiducia accordata per diritto di appartenenza al marchio. Qui non c’entra la politica né tantomeno le visioni ma il criterio che Grillo ha sempre adottato: esaltare, usare e buttare via coloro che non gli fanno più comodo. Predilige giocattoli usa e getta.

I contenuti delle “sue visioni” sono il patrimonio raccolto durante i suoi incontri con i giovani che gli hanno trasmesso informazioni preziose frutto delle loro esperienze di vita all’estero, idee e suggerimenti dettati dalla loro creatività che ha utilizzato nei suoi spettacoli per far ridere gli spettatori e nel contempo lanciare delle iniziative basate su idee già collaudate in America o nei paesi europei. I meetup che formano la base del movimento è un franchising americano, dei club dove on line si organizzano passeggiate, gite, corsi di lingua, ecc. ecc., sono occasioni per socializzare e raccogliere voti durante le elezioni. Io aderii anni fa ad un meetup credendo che fosse un’occasione per confrontare idee e condividere progetti, quando mi resi conto che era il solito serbatoio di voti lo abbandonai subito. All’inizio del 2000 mi capitò per lavoro di avere l’elenco delle associazioni accreditate presso il comune di Bracciano e in un altro centro limitrofo, mi sorprese l’elevato numero di aggregazioni e che il 98% delle quali risultavano sconosciute alla cittadinanza: erano dei serbatoi di voti.

Non ho letto la proposta riformatrice del M5S dell’ex premier Conte ma seguendo la conferenza stampa tenuta lunedì scorso e la risposta che ha fornito ad un giornalista dichiaratamente grillino che gli contestava l’estraneità della sua riforma con lo spirito del Movimento, sinteticamente gli ha esposto i punti principali contenuti nel suo statuo. Conte non solo non ha stravolto lo spirito del movimento e il principio della democrazia diretta ha solo ideato una struttura che porti a realizzarla concretamente e non ridurla ad un mero voto degli iscritti su richiesta del capo ma creando gruppi di studio sulle problematiche che investono tutto il territorio a cui tutti possono partecipare con informazioni corrette, idee e progettualità e nei quali lavorare. Proprio attraverso tale scambio diretto tra persone interessate al progresso democratico ed economico sostenibile nelle aree di residenza si invia un input ai rappresentanti che operano nelle sedi decisionali istituzionali. È un organismo la cui linfa vitale è costituita da idee,  progetti, iniziative di vario tipo e innovazioni che filtrano dal basso verso l’alto in un confronto costruttivo continuo che porta la società e i suoi cittadini a crescere e sviluppare una coscienza civile collettiva ed individuale.

Nessuno deve rimanere escluso da questo tessuto creativo, ognuno ha sempre qualche cosa da dare e molto da apprendere, in merito a questo vi voglio raccontare un episodio significativo che mi è accaduto. Qualche anno fa incontrai un signore (io non credo al caso) durante una passeggiata nel bosco dove mi recavo abitualmente, ci mettemmo a parlare del momento di criticità economica che aveva cambiato la vita a molti, mi disse che si trovava a passeggiare perché aveva perduto il lavoro e che navigando su internet aveva incrociato un sito che definì una porta per l’inferno, ci si trovava di tutto: mercato di organi, traffico di esser umani, di droga, di armi, di denaro sporco; vi operavano i servizi segreti italiani, la criminalità organizzata , massoneria, le banche  per operazioni sporche, in pratica se uno voleva conoscere il peggio del peggio dell’umanità lì l’avrebbe trovato. Gli chiesi per quale motivo aveva voluto conoscere quell’inferno, mi rispose: “Perché voglio capire le vere ragioni che mi hanno fatto perdere il lavoro, perché la mia vita è cambiata e io non posso farci nulla”. Aveva guardato in faccia gli effetti del potere deviato che divora la bellezza e il senso della vita ma non sapeva come porvi rimedio, si sentiva solo e lo era! Ci sono tante persone che vogliono capire e non essere indottrinate, Conte ha studiato, elaborato e offerto al Movimento uno strumento di aggregazione costruttiva che attraverso il lavoro personale e collettivo permette a tutti di partecipare attivamente alla vita del Paese: tutti siamo chiamati a partecipare, sia coloro che possono dare sia coloro che sono alla ricerca della consapevolezza e la conoscenza.

La democrazia diretta non si esercita esclusivamente votando attraverso una piattaforma informatica su richiesta di chi, il più delle volte, ha già deciso e poi chiede il consenso attraverso la formulazione di quesiti che poco lasciano alla libertà di pensiero e di coscienza infatti si è vista la frattura che si è prodotta tra gli eletti in merito al sostegno al governo Draghi: chi diceva si era ok, chi ha risposto picche è stato fatto fuori dal Movimento e questa la chiamano democrazia diretta.

Conte ha cercato di dare un connotato preciso al Movimento senza snaturarlo, attraverso i gruppi aperti di  lavoro, di studio e di progettazione possono essere individuati talenti – giovani e meno giovani – chi appartiene alla mia generazione sa quante genialità, intelligenze e vocazioni (non nel senso religioso del termine) sono andate perdute per privilegiare il peggio del peggio soprattutto nei partiti di sinistra dove era facile far carriera passando per gli oratori cattolici e Azione Cattolica.  

Vi sono ingiustizie a cui rimediare, abissi sociali, economici, morali e culturali da colmare con pazienza e duro lavoro, con le false “visioni” non si risolvono i problemi ci si stacca dalla realtà.  Definire una sistema di collegamento tra la base e i vertici e viceversa un partito del ‘900 (da questa mattina è sceso al ‘600, oggi pomeriggio si parlerà dell’età della pietra) perché non è un partito e la svilente interpretazione dell’intenso lavoro di mesi svolto dal premier è frutto di malafede e di servile miopia.

Grillo con i suoi show ha attirato e raccolto quella parte delusa o esclusa della società gabellandogli la pericolosa illusione di poter trasformare con le “sue visioni” il Paese in un modello di virtù proiettato in un futuro sostenibile e informatizzato ottenendo consensi consapevole che molti avrebbero aderito per opportunismo, molti sarebbero stati i figli dei “vecchi marpioni” della politica che si sarebbero infiltrati sorretti dai loro pacchetti voto familiari. Posso parlare per diretta conoscenza della giunta comunale di Bracciano: attraverso le liste civiche oggi si è insediata una giunta composta da militari di destra e i parenti giovani di tre famiglie che sono la rovina del paese che hanno costituito una cellula del M5S non certo nell’interesse dei suoi valori.

Grillo a chi andava a chiedere “lumi” per preparare i suoi spettacoli? Ho visto un filmato alcuni anni fa, il “garante” era attorniato da giovani che facevano a gara per dargli spunti e informazioni su temi di attualità, cronaca, politica, costume, economia e chi più ne ha più ne metta e lui, da buon mestierante, selezionava gli argomenti e chiedeva approfondimenti che gli venivano forniti con entusiasmo e partecipazione: in questo modo si è creato una serie di spettacoli di successo senza scomodare gli autori.

Con i suoi show ha creato un movimento, lo ha annientato, sta consegnando il Pese alla destra ed è riuscito ad offendere una persona per bene superando per vigliaccheria Renzi, Salvini e tutte le testate giornalistiche di regime a livello nazionale. Al di fuori dei suoi spassosi spettacoli rimane un vuoto che sta distruggendo quanto realizzato con sofferenza e duro lavoro durante i due governi a conduzione Conte. Il vero sfregio Grillo lo ha fatto al Movimento, quello buono. Nel suo messaggio ha parlato di assunzione di responsabilità e di fiducia, adesso spetta al Movimento fare una scelta precisa e assumersene la responsabilità: comunque vada sarà compito degli iscritti chiamati a votare scegliere la via da percorrere senza falsi sentimentalismi e gratitudine mal riposta.

Dove era Grillo durante gli attacchi quotidiani al governo e al premier; perché nessuno ha difeso e protetto Toninelli prima e Bonafede e Conte poi? Sono stati lasciati soli e abbandonati da un “garante” dei valori che stava a guardare coloro che quei valori li stavano difendendo e concretizzando in atti di governo. Era necessario strutturare un organismo che raccogliesse le voci dei delusi, dei dimenticati, della gente comune che paga le conseguenze delle cattive scelte e dei fallimenti dei migliori; che deve subire le ingiustizie e le umiliazioni dei prepotenti perché lasciati soli; la moltitudine di cittadini che con i loro sacrifici mantiene i lussi di un’élite parassitaria e inutile che nulla da e tutto prende ipotecando le loro esistenze e il futuro dei loro figli.