"Di  Genova, classe 1947, è biblista, scrittore e saggista.  Nella sua formazione alla ricerca dell’Assoluto, ha pellegrinato da Genova a Verona (Seminario per l’America Latina), da Milano (Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale) a Gerusalemme (Studium Biblicum Franciscanum). ...Dal 2005 vive a Genova, dove è parroco della chiesa S. Maria Immacolata e San Torpete nel centro storico di Genova, una parrocchia senza territorio e, di fatto, senza parrocchiani (v. La Chiesa di San Torpete), divenuta oggi a Genova un centro vivo di molteplici interessi. Oltre agli studi di ricerca biblica, si occupa di divulgazione della cultura in ambito storico, letterario, musicale, liturgico e teologico. A questo scopo viaggia per conferenze, presentazione libri e formazione biblica.Paolo Farinella, prete è uno strenuo assertore dell’ultimo concilio che per altro ritiene superato: egli infatti auspica e lavora per l’avvento di un prossimo concilio che porti a compimento le riforme iniziate, ma incomplete del Vaticano II e di Paolo VI. Si oppose come «obiettore di coscienza» al motu proprio «Summorum Pontificum» con cui Benedetto XVI, il 14 settembre 2007, Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, liberalizzò il rito tridentino della Messa e dei sacramenti, aprendo così una insanabile frattura nel cuore stesso della Chiesa e dando una formidabile spinta alla deriva della chiesa istituzionale che guarda al passato, incapace di sapere vedere i segni dei tempi e lo Spirito Santo in azione ai nostri giorni e nei giorni del futuro.Paolo Farinella, prete cattolico dal cuore laico, rappresenta solo se stesso e quindi parla solo da sé stesso, senza alcuna pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno. Consapevole di esporsi, come ha sempre fatto nella sua vita, mette in pubblico il suo pensiero, il suo cuore e la sua fede, firmandosi sempre. Chi condivide ne gioisca per la comunione, chi non condivide ne gioisca lo stesso per la pluralità che è possibile nella Chiesa, osservando sempre il criterio di «discernimento» suggerito dall’apostolo Paolo: «Vagliate quindi ogni cosa, e ritenete il bello/buono» (1Ts 5,21). ..." 
Così lo stesso don Farinella riassume la sua attività di studioso e prete che opera nella parrocchia di San Torpete. Perché parlarne? Perché l'ultima sua polemica - non è nuovo alle cronache per il suo spirito battagliero - lo vede criticare il decreto dell'arcivescovo di Genova Marco Tasca che impedisce a divorziati, separati e a chi non va a messa di svolgere il servizio di padrino e di madrina ai battesimi o alle cresime, tanto da fargli dire che "LA CHIESA DI GENOVA [è] FUORI DAL MONDO - IO, PAOLO FARINELLA PRETE, MI DICHIARO «OBIETTORE DI COSCIENZA»".

Il modulo [consultabile al link precedente] che ha scatenato l'ira del prete è stato spedito nei giorni scorsi dalla Curia di Genova ai parroci e dovrà essere compilato e firmato da chi chiederà "di essere ammesso/a all'incarico di padrino/madrina nella celebrazione del battesimo o cresima".

Così Don Farinella contesta il contenuto:

"Non aggiungo parole a quelle che allego nel PDF, scritto con sofferenza, mista a pietà nel vedere una chiesa perduta nel deserto di una religiosità senza senso, fatta solo di ritualità sconclusionata.Il documento di stile poliziesco o doganale mi è arrivato il 26 gennaio 2024 alle ore 13:31. Ho atteso 4 giorni pieni per vedere se vi fossero reazioni di preti (senza speranza) o di laici (spesso più clericali dei preti). Nulla di nulla. Vuoto assoluto.Ho deciso di buttare, ma senza illusione, un sasso nello stagno rancido della chiesa genovese, TOTALMENTE FUORI DAL MONDO.Sono meravigliato dai i laici che si riuniscono, fanno gruppi, forse si organizzano per le pesche di Beneficenza, Piacenza, Pienza, Decenza, Insolenza, Astinenza, Accoglienza e poi presepi a gogò, viae crucis all’aperto e al coperto, cristi processionali, e via di questa… pastorizia.I laici, un po’ più laici, che vorrebbero, ma non possono, che magari si vogliono organizzare, ma al dunque… vuoto assoluto.Ho deciso ancora una volta di intervenire: non importa il risultato, importa che avvenga.Forse non tutti sanno che durante il Nazismo, a riscattare l’onore della Germania furono solo cinque studenti universitari e un insegnate: sei in tutto, passati alla Storia Grande come il Gruppo della Rosa Bianca (Weiße Rose). Si opposero al Nazismo fino alla morte, condannati perché con sei opuscoletti invitarono il popolo tedesco a opporsi a Hitler.Non mi spaventa, quindi, né mi tocca la solitudine ecclesiale, perché dove splende la coscienza, lì c’è la vita. Dove impera il conformismo, il timore di ritorsioni, la paura del rischio o di sanzioni, lì domina il male, il Maligno, la morte e nessun Dio o Spirito, santo o impuro, e tanto meno nessun certificato da DOGANA PORTUALE E CURIALE, potranno mai offrire risurrezione.Paolo Farinella, prete"